1. Karma’s a bitch (La fortuna gira) – 1° parte


    Data: 03/06/2020, Categorie: Etero Gay / Bisex Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    ... meschina.
    
    ‘La signora vuole quella coppia di vasi cinesi sulla mensola del camino…’ gli disse George, il maggiordomo alzando gli occhi al cielo dall’esasperazione ‘…va’ a prenderli in soffitta per favore.’ A Ryan piaceva George, era un signore sulla cinquantina che lo trattava sempre con rispetto. Non ne aveva incontrate molte di persone così nella sua vita. Gli fece un sorriso ed annuì avviandosi. C’era gran fermento quella mattina, tutti si preparavano all’ennesima festa di gala che la signora Walker, nella migliore tradizione alto-borghese, aveva organizzato. Le domestiche in uniforme spolveravano in giro correndo indaffarate sotto l’occhio vigile di quella strega velenosa della Mitchel. Oggi, poi, era più acida del solito, la vecchia e Ryan pensò che fosse meglio starle alla larga prima che gli trovasse altre duemila cose da fare. Nell’enorme giardino c’erano i furgoni del catering e decine di ragazzi scaricavano tavoli, sedie e quant’altro, muovendosi perfettamente a loro agio, visto che erano lì praticamente ogni due settimane.
    
    Ryan salì la prima rampa di scale, era già stanco morto ed erano solo le 11:30, quella stronza della padrona l’aveva fatto trottare come un ronzino per cose della massima urgenza, a sentire lei. Era la terza volta che lo spediva in soffitta, cazzo! Ma non poteva farsi una lista e dirgliele tutte insieme? No naturalmente, era troppo divertente vederlo correre su e giù:
    
    ‘Saprei io cosa farle…’ borbottò il ragazzo mentre imboccava un ...
    ... corridoio. Quel posto era immenso. Tra l’altro vista la giornata torrida aveva fatto una sudata colossale. Era completamente fradicio, aveva tutte le gore di sudore sulla t-shirt sbiadita, per non parlare dei pantaloncini che, essendo fatti di lino, erano intrisi di sudore. E poi aveva i piedi in fiamme rinchiusi a forza in quelle vecchie scarpe da tennis lacere. Insomma si sarebbe spogliato all’istante se avesse potuto. Imboccò un altro lungo corridoio con dei quadri tetri appesi alle pareti. Non gli piaceva quella parte della villa, era troppo scura ed opprimente, con tutti quegli stucchi, tutti quei riccioli dorati, quelle statue vecchie come il cucco. La stanza che adorava, invece, era il vecchio salone della musica. Ci avevano suonato grandissimi musicisti, gliel’aveva raccontato il vecchio Berry, il capo giardiniere, che lavorava lì già ai tempi in cui la tenuta era sempre del bisnonno di Maximilian. Aveva delle finestre grandissime, c’era tanta luce e due pianoforti a coda, ma soprattutto nessuno la usava più da anni e Ryan ci si rifugiava per fumarsi una sigaretta ogni tanto e godersi qualche attimo di pace. Una vibrazione nella tasca lo fece sorridere. Sapeva già chi era. Il messaggio diceva soltanto ‘Non vedo l’ora di vederti! Anna’. In allegato gli aveva spedito una foto del suo viso con la bocca oscenamente aperta e la lingua di fuori. Ryan ridacchiò, sarebbe stato un pomeriggio decisamente piacevole. Si guardò intorno, non c’era anima viva, così si sbottonò i pantaloni ...
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