1. Il club - capitolo ii - la ragazza di campagna vol. iii


    Data: 25/05/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss99, Fonte: Annunci69

    ... quasi sconosciuti. Quando Sara le aveva chiesto se era disponibile ci aveva pensato molto, si trattava di salire o di scendere un altro scalino di quella sua seconda vita, torbida e libidinosa che aveva scelto inizialmente per gioco e che era diventata via via sempre più impegnativa. Sapeva che quella era ormai la scelta della sua padrona e sia pure tormentata non se la sentiva di abbandonarla.
    
    Isabella si era posta le stesse domande di Rosa riguardo ai nuovi padroni, ma questi, anche se erano molto esigenti, erano maggiormente prevedibili ed amabili di Amalia, anche se non meno severi e sofisticati. Arturo era un uomo sui cinquanta, ma molto in forma, alto, spalle larghe, con i capelli brizzolati e lunghi, un viso gradevole e due occhi neri e di ghiaccio, decisamente un bell’uomo. La moglie di Arturo, Renata, era una bionda molto più giovane del marito, sui trentacinque. Era una donna sofisticata, il viso era leggermente scavato, ma era affascinante, con un civettuolo neo su una guancia, aveva le gambe magre e nervose, caratteristiche spesso accentuate dagli incredibili tacchi a spillo delle eleganti scarpette che portava, il seno invece era generoso e prominente. Renata aveva una pelle chiara, quasi pallida, una padrona affascinante e raffinata.
    
    Isabella pensando tutto ciò si era distratta, l’isola era sempre molto lontana. – Se non vuoi abbrustolire, allarga nuovamente le gambe e fai andare la schiena su e giù. – Isabella sapeva di non essere molto dignitosa, sapeva ...
    ... anche che il padrone si sarebbe limitato solo a darle consigli e non avrebbe mosso un muscolo per aiutarla. Siccome non voleva bruciarsi ritornò ad allargare le gambe e si piegò sui remi come voleva il padrone. Era indecente e lo sapeva, le sue tette ballonzolavano allegre per la gioia di Arturo, sudava come una maiala ed anche questo eccitava il padrone che ne coglieva l’afrore e si beava di quel corpo lucido e sofferente. Isabella era combattuta, non era una schiava di fatica, ma da letto e di compagnia, si riteneva una schiava da esposizione e di piacere, ma si rassegnò, non poteva scegliere. In effetti, seguendo i suggerimenti del padrone, guadagnava terreno ed Arturo aveva avuto una bella erezione che da sotto il costume faceva capolino. Funzionava ed un quarto d’ora dopo infatti erano a riva.
    
    Arturo aveva voglia di sbatterla subito, lì sulla riva, ma si controllò e la condusse all’ombra dove la spalmò di crema solare. Non voleva che la schiava si bruciasse, aveva promesso alla sua padrona di trattarla bene. Prima sulla schiena. La schiava era sfinita, mugolava stremata, poi, sentendo le forze ritornarle, di piacere. Quando Arturo la fece girare si era già ripresa e si illanguidì tutta quando le sue mani grandi e gentili passarono sulle tette, i capezzoli si rizzarono, ora voleva essere scopata, sfrontatamente allargò le gambe ed inarcò la schiena. – Sei in calore, he? – Isabella ferita arrossì e strinse le cosce chiudendo gli occhi ed inghiottendo amaro. Arturo non ...
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