1. Venga il suo regno


    Data: 28/03/2020, Categorie: Incesti Autore: Luix, Fonte: EroticiRacconti

    ... Si sentiva davvero unita con suo padre in una maniera che ella, per nulla al mondo, riteneva innaturale e che mai aveva provato con nessun'altra persona, nè prima nè dopo.
    
    Suggeva, succhiava con lentezza, ne ripercorreva ogni increspatura della pelle, ogni vena, con la lingua: voleva conoscere quel membro come avrebbe potuto conoscere il volto del suo proprietario. Si soffermava sul glande, che leccava con trasporto e passione: provava davvero un piacere personale nel succhiare quel pene, forse più grande di qualsiasi altro piacere che abbia provato quando era lei ad essere posseduta o penetrata.
    
    La trasgressione, la potenza sessuale di quel momento le trasmisero un orgasmo mentale che le permisero di parlare di quell'evento senza la benché minima vergogna anche molti anni dopo: Chiara aveva conosciuto davvero un piacere di cui non vergognarsi.
    
    Succhiò per lunghi minuti, sentì i suoi gemiti e sentì che anche lui era abbandonato a quel momento e le concedeva il proprio membro come il più grande dono che avrebbe potuto fare come padre.
    
    Gli estrasse i testicoli e lì accarezzò dolcemente, sentendo che essi, gonfi e sodi, erano pronti a svuotarsi dentro di lei.
    
    Pregustava davvero quel momento di svuotamento, mentre la lingua passava veloce sul fallo; il momento in cui il padre le avrebbe donato quel succo della vita che l'aveva fatta nascere. Ne sentiva già il sapore, accennato, forse da qualche goccia che si faceva strada.
    
    Il momento si avvicinò come una ...
    ... cascata: sentiva il suo respiro velocizzarsi, sentiva il sapore amarognolo sempre più intenso, e le sembrava che lei stessa potesse estrarre lo sperma da quel contenitore con il suo solo succhiare.
    
    Non dimenticherà mai il suo orgasmo: il pene si inturgidì in maniera netta, e sapeva che era giunto il momento, il tempo sembrò fermarsi. Si arrestò, cingendo con le labbra solo il glande. Il pulsare del membro le diede un'altra scarica di eccitazione, sentendo come lo stesso, violentemente, quasi le spalancava le labbra per accogliere meglio il seme che le stava donando.
    
    Lo sperma era denso ed abbondante, lei sapeva che era stato riservato per lei, fin dal momento in cui era nata. Le riempì la bocca in pochi istanti, in maniera preponderante, incontrollabile. Lo sentiva ovunque, temeva di non riuscire a trattenerlo.
    
    Stava accogliendo la cosa più preziosa di suo padre, la sua cosa più intima e personale, lo sperma che l'aveva generata. Era per lei un momento di incredibile tensione emotiva: rimase a lungo, poggiata sul suo membro, che lentamente si sgonfiava, ora che aveva donato.
    
    E ricorda perfettamente il momento in cui ingoiò quel denso simbolo del piacere: lo sentì fluire dentro di sè, pervaderla tutta, come se diventasse parte del suo sangue. Aveva compiuto finalmente quel circolo, il padre le aveva dato una parte di sé stessa, il nutrimento più primordiale che lui poteva darle, quasi come il latte materno.
    
    Lei era piena, nutrita di lui, le aveva donato la sua ...