1. Lorenza ed io, l’amico di..letto


    Data: 28/03/2020, Categorie: 69, Etero Autore: jojo69, Fonte: RaccontiMilu

    ... caso di tergiversare, così appuntai la cappella sul suo buco nero e spinsi. Mi accolse un forno rovente che mi diede un senso di benessere, un antro caldo che non chiedeva altro che essere violato per la seconda volta, una caverna che più io procedevo e più si faceva accogliente, un culo che voleva essere inculato (chiamiamo le cose col loro nome). Arrivai a fine corsa in un baleno, ero dentro di lei, completamente, e non me ne ero accorto, tanto poco era la fatica che avevo fatto, e a questo punto mi sorse un dubbio: ‘ o era molto eccitata o aveva un culo molto ricettivo (o forse sfondato)’ ma qualunque fosse la risposta mi stavo beando di quell’accoglienza così calorosa e per nulla al mondo avrei lasciato quel pertugio che mi avvolgeva come un guanto. Iniziai lentamente a stantuffarla facendole sentire il cazzo per tutta la sua lunghezza mentre entrava e usciva dal suo antro e per aumentarle il piacere cominciai un lento ditalino. Lei se lo gustava mugolando in silenzio (meno male) ma quando mi azzardai ad aumentare il ritmo eccola partire col suo soliloquio. Le infilai un dito in bocca come a mimare un pompino e quasi me lo staccò quindi rinunciai a tacitarla e continuai a incularla, lasciandola libera di sproloquiare. Ero ...
    ... talmente preso da quel culo che mi risucchiava come un’idrovora che le sue parole mi scivolavano addosso e non l’ascoltavo più mentre le mie mani si davano da fare sul suo grilletto e sui suoi seni. Esisteva solo quel buco nero in cui mi ero infilato e in cui avrei voluto morire se il piacere che provavo in quel momento non fosse stato superiore. Sentì che stava per venire e aumentai il ritmo e più l’inculavo più lei parlava dicendo, ormai, frasi senza senso, alternate a gemiti di piacere che mi fecero giungere in breve tempo al punto del non ritorno. Sentivo il vulcano che stava per eruttare la sua lava bianca e nel momento culminante, mentre lei veniva mi staccai da lei e accontentai le sue richieste di prima: le sborrai in faccia imbrattandola completamente mentre lei continuava a sgrillettarsi e alla fine, glielo diedi da succhiare come giusto completamento di quell’orgasmo travolgente. Eravamo veramente sfiniti e crollammo su quel divanetto quasi tramortiti dall’intenso piacere. Il tempo che prima era stato a nostro favore era diventato tiranno e le ore trascorse erano volate; a malincuore ci rivestimmo e riprendemmo la via di casa ma prima di lasciarci, un bacio e una carezza suggellarono la nostra amicizia. Per sempre. 
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