1. La moglie del fabbro


    Data: 27/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: gonghi, Fonte: Annunci69

    ... mano sulla figa, il mio cazzo incomincio a rizzarsi nuovamente e, sollevando lo sguardo verso il suo viso, vidi che la cosa non era sfuggita al suo sguardo da troia. Feci un passo di lato, e mi ritrovai, con il mio batacchio, proprio in direzione della sua bocca, che subito si spalancò quasi a volermelo fagocitare. Le ci volle un po’ più di tempo, ma me lo fece diventare ancora una volta duro come il marmo, al che io la feci sdraiare con la schiena sul pavimento, le salii a cavalcioni sul petto e cominciai a fare avanti e indietro tra quelle due bocce enormi e sode. Ogni volta che io venivo in avanti, Rosa mi leccava la cappella e, nel frattempo, si sditalinava con furia. Venne prima Rosa, subito seguita da me, che con i primi due schizzi le impiastricciai di sborra le tette, poi glielo infilai in bocca facendole inghiottire il resto del mio sperma. Ci rialzammo e ci rivestimmo salutandoci con un bacio arroventato. Scesi le scale e,arrivato sul primo pianerottolo, incrociai nuovamente la figlia che, appena mi vide, arrossì nuovamente chiedendomi scusa per prima. Io le risposi di non preoccuparsi, perché in fondo non era successo nulla di così spiacevole, al che lei mi sorprese appoggiando la sua mano sulla mia patta. Io mi ripresi dalla sorpresa infilando a mia volta la mano dentro la sua camicia, cercando subito i suoi capezzoli e strizzandoli tanto da farle uscire un urlo misto di dolore ed eccitazione. La presi e la spinsi faccia al muro, sollevandole la gonna e ...
    ... abbassandole le mutandine, mi abbassai i pantaloni e poggiai la cappella sulla sua fica. Rimasi fermo per alcuni secondi, quasi ripensandoci. Era maggiorenne, anche se da pochi giorni, e consenziente, ma ancora vergine. Lei, vedendomi titubante, all’improvviso indietreggiò sverginandosi dolorosamente, girò la testa e mi baciò con passione. Io cominciai piano ad andare avanti e indietro, stringendole le tette tra le mani, poi, con suo grande disappunto, mi fermai, glielo sfilai dalla figa, la feci mettere a novanta gradi e glielo appoggiai nel suo piccolo foro. Lei, preoccupata dal dolore che avrebbe provato, allungò una mano tra le sue cosce e, velocemente, mi afferrò il cazzo e se lo infilò nuovamente in quel forno caldo che era la sua figa. Io, non avendo più ripensamenti, glielo tolsi nuovamente riappoggiandoglielo al suo buco posteriore, spinsi con decisione e lei, prima cercava di ribellarsi provando molto dolore, poi cominciò ad ansimare sempre più forte finché non arrivò con un orgasmo devastante. Le ci vollero alcuni secondi per riprendersi, dopo di che, si girò, s’inginocchiò, mi attirò vicino e cominciò a farmi un pompino da favola (mi disse di essersi esercitata, spesso e volentieri, nei bagni della scuola!!). Andava su e giù talmente velocemente che non ci misi molto a scaricarle in bocca tutta la mia sborra che, con gran piacere, lei mandò giù tutta.
    
    L’aiutai a rimettersi in piedi e, prima di ricomporci, volli leccarle i capezzoli e glieli succhiai e morsicai per almeno ...