1. La moglie del fabbro


    Data: 27/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: gonghi, Fonte: Annunci69

    Un giorno vado a casa del fabbro perché dovevo riparargli il rubinetto del lavandino della cucina.
    
    Arrivo davanti alla serranda d’ingresso del suo laboratorio, ma la trovo abbassata. Faccio per andarmene quando, all’improvviso, si affaccia la moglie alla finestra, dicendomi di fare il giro e di salire sulle scale, perché il marito sarebbe rientrato di lì a poco e nel frattempo avrei potuto iniziare il lavoro. Salite le scale, busso al portoncino, e mi viene ad aprire la figlia che, girandosi verso il corridoio, avvisa la madre che stava uscendo per andare dalle amiche. Rigirandosi per uscire mi sbatte addosso, appoggiandosi con le sue tettine acerbe al mio petto, indietreggiando subito dopo, e arrossendo, si scusò dell’accaduto, fuggendo per le scale. Nel mentre che scendeva, io non potei far a meno di notare che il suo seno stava ballonzolando velocemente su e giù, facendomi capire chiaramente che era senza reggiseno, e, non so se per lo scontro con me oppure per lo sfregare della camicetta, ma si vedevano chiaramente i capezzoli spingere quasi a voler bucare la stoffa. Mi voltai e chiesi il permesso di entrare e Rosa, la moglie del fabbro, mi disse di accomodarmi in salone nel frattempo che lei si fosse cambiata, essendo appena rientrata dal fare la spesa. Mi sedetti e aspettai cinque minuti, finché non entrò nel salone Rosa e,se con la figlia c’era stato un principio di erezione, con lei il cazzo non voleva più stare dentro alle mutande.
    
    Si presentò davanti a me con ...
    ... una t-shirt, stretta e scollata, che le stringeva due tette da infarto (non portare il reggiseno doveva essere un vizio di famiglia!!), un paio di pantaloncini rossi molto stretti, che dietro mostravano una buona porzione di chiappe, e davanti entravano senza pudore nello spacco della sua figa. Non senza fatica, riuscii a tenere sotto controllo il mio cazzo e, alzandomi, chiesi dove era il guasto da riparare.
    
    Lei subito mi fece strada (il che non fece altro che farmi eccitare ancora di più mentre fissavo il suo sculettare da troia), mi indicò la cucina e mi misi subito al lavoro, con lei che mi gironzolava attorno. Addirittura, mentre io ero intento a controllare lo scarico (che per via della sua posizione mi costringeva con la schiena a terra), lei si avvicinò al rubinetto per far scorrere un po’ d’acqua e, per far ciò, dovette scavalcarmi e stare a gambe aperte proprio sopra il mio petto.
    
    Io, accortomi di ciò, non mi lasciai sfuggire l’occasione di guardarle in mezzo alle cosce e vidi che il pantaloncino lasciava fuoriuscire, dai lati, un paio di ciuffetti di peli neri come la notte. Mi concentrai a fatica nella riparazione dello scarico e, una volta finito, raccolsi i miei attrezzi e mi preparai per andarmene quando, all’improvviso, Rosa si affacciò alla finestra perché era rientrato il marito.
    
    Nell’affacciarsi si sporse in avanti mostrandomi ancora una volta quei pantaloncini che, più che di stoffa, sembravano tatuati addosso.
    
    A quel punto io non ci vidi più ...
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