1. La lezione


    Data: 09/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Spettro82, Fonte: Annunci69

    Superati i trenta ormai da un po' per me il tennis era diventato sempre di più insegnamento è sempre meno uno sport da praticare a livello agonistico.
    
    Con l'inizio del nuovo anno avevo deciso di iniziare ad insegnare in pianta stabile nel piccolo centro sportivo di mio padre, una struttura a conduzione familiare con una piccola club House e tre campi a due passi dal lago.
    
    In estate i turisti rappresentavano la maggior parte del lavoro, con i corsi estivi per i bambini e la bella stagione che invogliava a fare sport all'aria aperta.
    
    D'inverno mi ritrovavo a lavorare molto meno, c'erano una decina di clienti fissi del paese ed alcuni ragazzini con velleità agonistiche, ancora troppo piccoli per spostarsi a Milano in qualche centro più prestigioso.
    
    Tra questi c'era una promettente ragazzina di quattordici anni che su consiglio di mio padre aveva iniziato a frequentare una scuola tennis con un impostazione spiccatamente agonistica.
    
    Visto che il suo abbonamento annuale prevedeva ancora tre mesi di corso, con i genitori ci eravamo accordati perché le lezioni rimanenti venissero usufruite da sua madre Roberta.
    
    Roby aveva avuto un passato da dilettante di buon livello e voleva togliere un po' di quella ruggine che gli anni e la vita sedentaria le avevano lasciato addosso.
    
    Faceva decisamente caldo dentro il pallone, nonostante fossimo appena ad ottobre mio padre aveva insistito per accendere il riscaldamento, iniziava ad avere una certa età ed il freddo che ...
    ... sentiva forse era più nelle sue ossa che nell'aria.
    
    Mentre controllavo che la rete fosse in tensione vidi arrivare Roberta, era leggermente in anticipo mi salutò con un sorriso caldo e simpatico, indossava un attillato tailleur color crema e camminava arrampicata su dei tacchi vertiginosi.
    
    "Ciao Marco non sono riuscita a passare da casa a cambiarmi, quindi se non vuoi farmi giocare con i tacchi dovresti darmi le chiavi dell'armadietto della Cri, dovrebbe asserci un cambio pulito, abbiamo più o meno la stessa taglia e numero di scarpe"
    
    Mentre Roberta si girò per andare verso lo spogliatoio gli occhi mi si soffermarono sulle sue natiche di marmo, i tacchi le slanciavano e sembrava che ad ogni passo il suo sedere lanciasse un messaggio difficile da ignorare.
    
    Mentre usciva dal pallone ebbi quasi la certezza che non ci fosse intimo sotto la gonna del tailleur aderente che le fasciava le gambe.
    
    Quando Roberta rientro' stavo caricando il contenitore della macchina che lanciava le palline, rimasi imbambolato al guardarla.
    
    Rispetto alla figlia Cristina pur avendo la stessa taglia il suo seno prorompente riempiva la polo in modo morbosamente volgare, mentre la gonnellina plissettata bianca sembrava decisamente troppo corta per le sue cosce lunghe e sinuose.
    
    Ad ogni passo vedevo le pieghe del gonnellino lasciare intravvedere generose porzioni del suo splendido sedere, cercai di sdrammatizzare la situazione che era oggettivamente imbarazzante.
    
    "Roby iniziamo con un po' ...
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