1. Ombrelloni


    Data: 08/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza.2, Fonte: EroticiRacconti

    ... relazione né una storia; ma se sei capace di fare sesso a questi livelli, ne voglio tanto. Stavolta non c’era tempo e te la sei cavato con una sveltina, anche se devo dire che vale assai più delle scopate di mio marito. Ma la prossima volta voglio scopare come dio comanda, su un letto e facendo tutte le porcate che conosci.” “Io non so neppure da dove si può cominciare … “ “Lascia fare a me e ti svergino come si deve … “ Tornati che fummo agli ombrelloni, Carla continuò ad elaborare il suo progetto comunicandomelo a mano a mano con frasi opportune, apparentemente innocenti in realtà tese a definire quello che avremmo dovuto fare per passare qualche ora insieme a scopare in santa pace. La prima cosa che mi disse, fu che alloggiava nella camera esattamente accanto alla mia; da qui fu facile stabilire che sapevamo tutto di quello che succedeva nei letti di ciascuno, comprese le recenti mie disavventure; mi parlò della siesta dei figli, che avveniva nell’unica camera; mi fece capire che lei oggi, vista la necessità, avrebbe prolungato il riposo dei piccoli con qualche “aiutino”; infine, avvertì che la porta si sarebbe aperta con una piccola spinta.
    
    L’idea di scoparmi una madre mentre i figli dormono nella stessa stanza non mi andava molto bene; sapere poi che doveva dargli del sonnifero per essere certa che dormissero, mi dava ansia. Ma ero già nella logica di non cedere a sentimentalismi e le feci capire che ci sarei stato. Andammo a pranzo come ogni giorno; subito dopo, ...
    ... Corinne andò ufficialmente a fare un giro (dal suo bagnino, pensai, ma stetti zitto) e mi rafforzai nella convinzione che la via giusta fosse quella che mi prospettava la vicenda con Carla; salii quindi in camera per andare a riposare; in realtà, stetti con le orecchie appuntate sui rumori nelle camere a fianco e riuscii a sentire finanche lei che si sdraiava sul letto: fui nella sua camera ancor prima che avesse il tempo di picchiare sulla parete per avvertirmi. Mi inginocchiai al suo fianco e cominciai a baciarla su tutto il corpo; lei mi tolse il costume, unico indumento; e si sfilò il bikini. Dopo averle succhiato ampiamente le tette, scivolai tra le cosce e cominciai a leccare, succhiare e mordicchiare la figa strappandole i primi orgasmi violenti: come sapevo per averla ascoltata spesso, urlò e dovetti tapparle la bocca con una mano perché non svegliasse l’albergo; continuò a sborrare e ad urlare, ringraziandomi forse perché le consentivo di sfogare almeno in parte la sua lussuria. Quando si arrese e cadde quasi in deliquio, mi stesi a fianco a lei che, appena ripresasi, si infilò il cazzo in bocca e mi spaventò - tanta era la parte che ingoiò - al pensiero che potesse soffocare o mettersi a vomitare per la violenza con cui l’aveva ingoiato.
    
    Ma andò tutto liscio e per due ore circa non smettemmo di scopare come scimmie. Non volle prenderlo nel culo (anche se le sarebbe piaciuto molto) perché lì, mi disse, secondo suo marito, era ancora vergine; ma era vero solo perché ...
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