1. Ossessione


    Data: 25/02/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Urcaloca, Fonte: Annunci69

    ... imbrattando anche i pantaloni di sperma.
    
    Il mio amico era presente anche quella volta, un vero fedele alla causa, parlammo un pochino mentre si attendeva l’arrivo di qualche coppietta.
    
    Fu la seconda di molte, moltissime volte.
    
    Niente è senza conseguenze, e i vizi, anche quello che praticavo, incidono sulle vite delle loro vittime.
    
    Quello era un vizio oltre tutto inconfessabile, puoi ammettere di fumare, tirare coca, non perdere un giro alle slot-machine, anche andare a troie aveva una sua audience possibile, ma quello no. Nessuno avrebbe approvato o nicchiato di fronte alla rivelazione di uno che sgusciava nella notte fino alle auto in cui delle persone stavano facendo l’amore, no di sicuro, avrebbe fatto ribrezzo persino agli amici più provati.
    
    Figuriamoci alla fidanzata … già Rita, le cose fra noi non avevano avuto di certo giovamento dalle mie pratiche notturne; assenze strane, colpi di sonno ingiustificati e ritorno a casa sempre più presto. Non passò molto che si mettesse in testa che ci fosse di mezzo un’altra donna, i sintomi c’erano tutti: aria distratta, occhi emaciati, per folli notti d’amore pensava lei, per notti nel parco fino alle tre e oltre aspettando la scopata perfetta, invece.
    
    Rita mi mise alle strette, e per una settimana rientrai nei ranghi ma arrivò il sabato sera, mentre scorrevano le chiacchiere della serata insieme agli amici non riuscivo a non pensare al parcheggio. Di sicuro quella era una sera perfetta, calda e asciutta, pensavo ...
    ... alle ragazze che si sfilavano i vestiti, i loro ganzi che le sfondavano, le tette tormentate dai baci, le bocche che grondavano seme.
    
    Finalmente la serata finì, accompagnai Rita a casa e poi corsi bruciando due semafori ancora accesi per arrivare nel parcheggio, erano quasi le tre di notte, il mio amico se ne era andato, nel piazzale c’era una sola auto, stavano parlando e quando mi videro partirono.
    
    Attesi per qualche minuto con il cuore stretto nell’angoscia, poi finalmente arrivò una vettura e dopo alcuni minuti finalmente potetti assistere al coito, da guardone consumato, sfilando fra gli alberi fino a quasi arrivare a ridosso dei due, una gamba lunga e snella fuoriusciva dal finestrino aperto, gli slip si erano impigliati nella caviglia e sventolavano come una bandiera ai colpi di lui che si bilanciava con le mani appoggiate sul seno fino al momento dell’orgasmo in cui lei modulò un
    
    -Godo, godo-
    
    Da far sborrare un monaco trappista, reso audace dalla foia allungai la mano da dietro l’albero e senza che i due se ne accorgessero sfilai gli slip e fuggii.
    
    Al sicuro nella mia macchina sborrai asciugandomi con il mio trofeo, tornai a casa che albeggiava, con il cazzo ancora duro.
    
    Rita nonostante neppure lontanamente potesse capire cosa mi fosse preso, dopo alcuni giorni mi confessò di non poterne più di me e fra i denti sibilò che non ero l’unico uomo al mondo. Traduzione, aveva un altro, e così via la ragazza.
    
    Poi toccò agli amici, diradando la frequenza ...
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