1. Figa d'acciaio


    Data: 25/02/2020, Categorie: Anale Dominazione / BDSM Hardcore, Autore: MisAlys, Fonte: xHamster

    ... sa guidare”, erano costretti ad abbassare i toni e svuotare di 100-150 euro il portafogli.
    
    Valentina uscì dal bar e una grossa moto balzò sul marciapiede a pochi metri da lei. Era un Harley Davidson con una lunga processione di stemmi militari sulla fiancata. A guidarla un uomo di circa 35 anni, capelli neri corti e occhiali da sole, il casco dimenticato in chissà quale garage. Sembrava uscito da un film alla Easy Rider, ma il suo aspetto non aveva nulla dell’hippie sognatore dell’autostrada americana. I tratti marcati e i muscoli scolpiti sotto la nera t-shirt attillata, ricordavano un biker di provincia, cresciuto ad addominali, film d’azione e spacconate.
    
    “Ma come diavolo guida! Scenda subito dal marciapiede!” – intimò Valentina, tutto d’un fiato con la sua voce calda ma decisa.
    
    “Non ti scaldare dolcezza, vado a comprare le sigarette e torno” – rispose l’uomo con malcurata indifferenza. Nel farlo scese dalla moto e si tolse gli occhiali. Il suo viso era duro, ma attraente. Non era certo il tipo di uomo che una donna vorrebbe come marito della propria figlia, ma aveva il fascino rude e virile di chi ti dice con gli occhi: “Bella te la faccio fare io una vera scopata”. E probabilmente ci riusciva senza troppo sudare.
    
    “Ma dove credi di andare? Arrivi qui tutto gas, senza casco e piazzi la tua moto bella e fresca sul marciapiede” – continuò Valentina.
    
    “Ma chiudi un occhio cowgirl. Ci metto un minuto” – rispose l’uomo incamminandosi verso il bar-tabacchi. ...
    ... Valentina bruciò di rabbia. Di certo non era abituata ad essere trattata come la donna invisibile. Quell’uomo non si era curato della sua autorità, non aveva fatto una piega. La poliziotta tirò fuori il blocchetto e cominciò a scrivere.
    
    “Ora vediamo chi ride stronzetto” – pensò mentre aggiungeva un’infrazione dietro l’altra. Staccò il foglio ed incastrò la multa tra una fessura posta accanto allo specchietto. Poi se ne andò.
    
    Il motociclista tornò dopo oltre dieci minuti, la sigaretta in bocca e l’andatura spavalda.
    
    “Puttana troia ma che cazzo…Quella stronza mi ha lasciato il regalino” – l’uomo sputò fuori le parole ad alta voce.
    
    “Hey Diego. Sei stato marchiato anche tu da Figa d’Acciaio?”
    
    “Che cosa?” – Diego si voltò e dietro di lui sopraggiunse Renato, il meccanico dello sfasciacarrozze lì vicino. Capelli brizzolati e pancia gonfia di birra.
    
    “Certo, Figa d’Acciaio. Quel gran tocco di troia travestita da poliziotta. Oramai ci ha purgati tutti in zona” – L’uomo si avvicinò a Diego con passo pesante.
    
    “180 euro ma a questa troia dà di volta il cervello…”
    
    “Beh dai, meglio essere multati da una principessina del genere che da un vecchio stronzo con il distintivo”.
    
    “Sarà anche bella, ma è una stronza…perché Figa d’Acciaio?” – chiese Diego, per la prima volta interessato alla conversazione.
    
    “Ma hai visto che personalino? ‘Na modella prestata all’Arma. Un culo da far risvegliare i morti, cristo. E poi dovrebbe fare la testa di cuoio, o qualcosa del genere. ...
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