1. Figa d'acciaio


    Data: 25/02/2020, Categorie: Anale Dominazione / BDSM Hardcore, Autore: MisAlys, Fonte: xHamster

    ... strillando. Alzo il braccio per mollare uno schiaffo di orgogliosa riposta, ma Diego fu lesto nel fermarlo con una presa decisa.
    
    “Hey bella non è colpa mia se il tuo culo parla e chiede attenzioni. Non vorrai farne una tragedia…” Valentina lo guardò con occhi rabbiosi e di sfida. Eppure la sicurezza con cui l’uomo teneva stretto il suo braccio, rimanendo impassibile a fissarla, la turbava e la stordiva.
    
    “Avanti entra e siediti deficiente” – rispose nervosa.
    
    Il motociclista sprofondò sulla sedia. A gambe larghe lasciò che la forma del suo cazzo, in crescente erezione, fosse ben visibile agli occhi di Valentina.
    
    “Beh questo non è il luogo per pagare la multa quindi credo che…”:
    
    “Ma io non sono qui per pagare. Anzi per farmi una chiacchierata con te dolcezza. Cosa cazzo mi rappresentano 180 euro. Su andiamo! – Diego la interruppe bruscamente.
    
    “Innanzitutto modera il linguaggio. E poi andiamo lo dico io. Forse non ti è chiaro il codice di comportamento, figuriamoci quello stradale, allora….” – Valentina iniziò l’elenco delle sue infrazioni, e del suo comportamento così irrispettoso verso un pubblico ufficiale. Le sue parole si susseguirono con la naturale sicurezza di sempre. Tuttavia i suoi occhi, come un muscolo involontario, si soffermarono più volte sull’evidente gonfiore sotto la patta di Diego. L’uomo se ne accorse, fece finta di niente pregustandosi il seguito. Valentina continuò a parlare, scacciando ogni pensiero indecente. Non era proprio il momento di ...
    ... rispondere a provocazione con provocazione. E lei era una maestra in ogni forma di seduzione. Inoltre la rudezza del motociclista la spaventava quanto il cazzo duro sotto i jeans attraevano i suoi occhi, inevitabilmente e senza controllo.
    
    “E questo è tutto, non credo ci sia altro da aggiungere” – Valentina si alzò e si diresse verso la porta. Determinata nel chiudere in fretta la conversazione e salutare l’uomo.
    
    “A mai più rivederci” – pensò. L’ultimo pensiero formulato con raziocinio prima dell’oblio.
    
    Il motociclista la prese per i fianchi e la trascinò sulla sedia. Una mossa rapita e violenta. In pochi istanti Valentina si ritrovò sopra le gambe di Diego. La presa era fortissima, i suoi fianchi armoniosi erano diventati di dominio dell’uomo. Iniziò a risalire con la mano sinistra palpandole il seno, con la destra scese e strinse le sue cosce. Mosse decise, di una rude voracità a****le.
    
    “Nooo! Che fai? Lasciami subito, subito ti ho detto” – Valentina urlò. E per la prima volta nella sua vita non furono urla spavalde. Il tono era spaventato ed incerto. Cercò di dimenarsi, di sfuggire alla presa, ma fu una lotta inutile e fallita in partenza. Diego aveva trenta centimetri in altezza, una cinquantina di muscoli di peso e un’indecifrabile foga di vantaggio su di lei.
    
    “Lasciamiiiii, lasciamiiiii” – parole inascoltate. La mano di Diego scivolò sotto i bottoni della divisa e raggiunse le tette di Valentina. Le dita scansarono il reggiseno e come regalo ebbero i suoi ...
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