1. Il castello nero- Parte 3


    Data: 24/02/2020, Categorie: pulp, Autore: Godot2, Fonte: EroticiRacconti

    Ci trovammo nuovamente nell'anticamera, dove Debby era ancora scossa dai singhiozzi, ma ora era abbracciata al suo papà.
    
    “Renato” mi riconobbe Giulio venendomi incontro, “Chi cazzo è stato? Chi ha fatto questo alle nostre bambine?”
    
    Ci guardammo, io capì subito quello che Giulio voleva dirmi, lui capì subito quello che io volevo dirgli. Non potevamo dirlo vicino ad un carabiniere, seppur giovane come la ragazza che si era occupata di Debby finora. L'infermiera arrivò di corsa, spalancò la porta e sentì Regina urlare di dolore.
    
    “Matilde, ti prego, stammi vicino” piagnucolò Debby reclamando un abbraccio materno, lusso che, lo sapeva, non le sarebbe stato concesso dalla propria madre.
    
    Io e Giulio uscimmo nella corsia dell'ospedale, allontanandoci di poco dalla porta gialla, cominciò lui: “Renato, io gli ammazzo quei figli di troia. L'ho promesso a mia figlia.”
    
    “Sì, non meritano di vivere dopo quello che hanno fatto, non preoccuparti, conosco gente che può aiutarci. Cazzo! È come...cazzo!”
    
    “No, Renato, è peggio, noi ce la siamo cercata e poi non ci hanno massacrato come tua figlia…cazzo! L 'ho vista per un secondo e...Renato, li voglio ammazzare, porca troia!”
    
    “Li ammazzeremo come dei maiali, Giulio, nessuno può fare questo alla mia famiglia e passarla liscia...” non sembravo neanche più io, perché parlavo così? Perché ero furioso, la bestia ruggiva.
    
    “D'accordo, a chi cazzo chiediamo, non possiamo chiedere ancora dei favori a loro…poi io c' ho i ...
    ... debiti...e ci serve qualcuno di fidato, qualcuno che riesca a capire subito chi cazzo ha stuprato mia figlia, e...”
    
    “Giulio, quella parola...”
    
    “Scusami Renato, lo so che da quella volta...tu...ecco…”
    
    “Fa niente...io intendevo gente già in galera, ne conosciamo parecchi che non hanno più un cazzo da perdere, prima lasciamo che se ne occupi la polizia, una cosa così grossa la devono risolvere subito, vediamo chi sono questi cazzo di figli di troia e una volta dentro qualcuno li farà fuori, nel modo che diciamo noi, ovviamente dopo un po' che sono dentro, per non destare sospetti.”
    
    “Cazzo, Renato, mi fai paura quando fai così, quando l'hai pensata?”
    
    “Intanto che guardavo la faccia massacrata dell’amore della mia vita, non me ne frega un cazzo se poi devo andarci io in galera, chi ha fatto questo a Regina non può farla franca, deve morire…perché...perché...mi ero ripromesso che non sarebbe successo a nessuno della mia famiglia quello che è capitato a noi due, fanculo!” stavo quasi per piangere.
    
    “Renato, cazzo, te lo ricordi ancora?”
    
    “Sì, porca troia, mi ricordo! Tutto! Nei minimi dettagli! Mi ricordo di quella spiaggia con l'albero morto, di quella cazzo di baracca con la porta azzurra...di te che piangevi in un angolo con le tue mutande in bocca, e quel vecchio che mi...sì cazzo, mi ricordo tutto!”
    
    “Io invece no, ho dimenticato tutto, ho voluto dimenticare tutto...non parliamone più, ti prego.”
    
    “Va bene” stavo piangendo, per me, per mia figlia, per mia moglie, ...
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