Servo e cornuto - Racconti Erotici

Servo e cornuto

... detto, gli ho servito l’amaro Jagermeister con ghiaccio.

Intanto la serata stava prendendo una piega molto particolare, mal sopportata alla fine da me, ma a salvarmi da quella situazione è stato una telefonata che Damiano ha ricevuto da Carla sua moglie.

Dopo essersi assentato per qualche minuto, al suo rientro Damiano si è scusato per il tempo che ci aveva rubato quella sera e ci ha ringraziato della cena.

Nel mentre Damiano stava per andare via, ho sentito Lisa che gli ha detto: “Damiano, le camicie portale da me per lavarle!” Così è stato, perché la sera dopo Lisa mi ha detto che era passato Damiano nella mattinata e gli ha portato delle camicie da lavare. Al ché io incazzato, gli ho chiesto spiegazioni di tanto servilismo, giacché era solo un vicino di casa. Per tutta risposta Lisa mi dice: “Guarda che sei stato tu a portarlo in casa, mica io!”.

La serata era finita con una bella scopata tra me e lei e alla fine, distesi e rilassati in un momento di coccole, Lisa mi ha confidato che Damiano la sera della cena gli ha fatto capire che, a causa della moglie lontana, lui era in astinenza di sesso!

Purtroppo l’inevitabile è accaduto quando nel pomeriggio del giorno dopo, quando Damiano è ripassato per ritirare le camicie, si è trattenuto più del dovuto e si è scopata Lisa.

Al mio rientro a casa quella sera, ho trovato Damiano seduto in cucina e Lisa, che di solito mi viene incontro quando rientro dal lavoro, quella volta invece si è seduta sulle gambe di ...

... Damiano e con voce roca e decisa, mi dice: “ Mario! Da oggi, io e Damiano siamo amanti!”.

In quell’attimo il mondo mi è crollato addosso e senza dire una sola parola, così com’ero arrivato con la mia borsa da lavoro, mi giro ed esco da casa!

Ho vagabondato in macchina per la città non so per quanto tempo, perché non volevo credere che la mia amata Lisa, moglie esemplare proveniente da una famiglia con morale cattolica, avesse ceduto alle lusinghe di un porco come Damiano.

Alla fine mi sono ritrovato con la macchina, nuovamente davanti al condominio di casa. Scendo dalla macchina e con passo pesante faccio il viale del condominio, speravo che quella frase detta da Lisa fosse solo uno scherzo. Prendo l’ascensore, arrivo davanti alla porta di casa, metto la chiave nella toppa della serratura, entro in casa e…., ritrovo ancora Damiano che con un sorriso beffardo mi ha sfidato abbracciando a se Lisa.

Forse per paura di avere un contatto fisico con lui, un uomo molto possente essendo più alto e più robusto di me, ho abbassato lo sguardo e mi sono ricordato che una simile storia è tuttora vissuta nella mia famiglia di origine, dove i miei genitori adorano un amico egiziano di nome Abudal che da decenni si chiava la mia mamma. Questa storia dei miei l’ho scoperto, all’età di 14 anni, quando un giorno rientrando prima da scuola, ho visto mia madre in atteggiamento non proprio naturali e in vestaglia inginocchiata davanti a Abudal che gli baciava i piedi, mentre mio padre lì ...