1. Una storia che va raccontata - Parte prima


    Data: 23/02/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Joshua83, Fonte: EroticiRacconti

    Non sono un santo, nè mai ho voluto esserlo. Vivo in un paese di falsi santi, bigotti che con una mano puntano il dito contro una gonna troppo corta, ma la sera si fanno puntare il culo dal trans di turno.
    
    Non mi sono mai voluto negare i piaceri della vita, piaceri che col tempo ho imparato essere tanti e differenti. Ho avuto il mio periodo esplorativo, dove la mia sessualità è stata esaminata in lungo ed in largo. Ho prima scoperto, poi accettato la mia bisessualità, traendone piaceri inimmaginabili. Ho conosciuto gente, ho scambiato esperienze con uomini, donne, biologiche o meno, trans ed ho avuto pure la botta di culo di farmi un ermafrodita. Talvolta ho pagato, talvolta son stato pagato, talvolta a tutti l’appagamento maggiore è derivato dal momento e non dalla pecunia.
    
    Ho scoperto che ero diverso a 17 anni, da quel giorno ho avuto molteplici nomi e identità virtuali, vivendo la mia vita su due binari paralleli che mai si sarebbero scontrati.
    
    In una vita ero un sadico bisessuale con ogni vizio sceso in terra, nell’altra ero l’esatto opposto. Anonimo, con un lavoro stabile in cui ero apprezzato, passioni di ogni tipo e vita sociale quel tanto che basta da non attirare sospetti. Molto faticoso, ma questo mi ha permesso di arrivare a 36 anni totalmente appagato dalle mie due vite, conscio che qualcosa si era perso nel viaggio, come il mio senso morale.
    
    Gli amici di lunga data erano le tipiche persone di paese, bigotte ed omofobe. Nessuno avrebbe capito e ...
    ... nessuno ha mai sospettato. Ma tra queste c’è Margherita, amica d’infanzia con cui si era instaurato un rapporto particolarmente profondo, rapporto che dalla tenera età si era protratto fino ad oggi..
    
    Una sera pasteggiando a sushi e pettegolezzi venne fuori tutto di noi. Lei che stava per divorziare. Il suo primo tradimento. Il secondo. Il suo amante. La sua felicità nel sentirsi viva. Non ce la feci a trattenermi e gli dissi delle mie due vite, della mia bisessualità, della mia propensione al sadismo.
    
    La serata proseguì cercando di colmare anni di doppia vita mia e sua, porgendo il fianco alla mia perversione, al mio bisogno di rovinare qualcosa di puro come la nostra amicizia.
    
    Nei mesi a seguire lei divorziò, trovò un compagno con figlio ed una casa. Il tutto mentre io instillavo in lei il seme della curiosità, mostrandole la mia vera vita, piccoli sprazzi di totale perversione. Un lavoro lungo e certosino, volto solo a farla diventare quelle che volevo realmente, la mia compagna di giochi.
    
    Ogni tanto mi accompagnavo a qualche ragazza, storie brevi di qualche mese che finivano sempre in modo catastrofico, per qualche corna scoperta volutamente. Una di queste era una ragazza dell’est, la classica ragazza acqua e sapone che ispira sesso, ma era più divertente incularsi il marito della parrucchiera all’angolo, che lei.
    
    Quotidianamente non perdevo occasione per mostrare a Margherita la realtà delle cose, gli accordi per un pompino veloce in pausa pranzo, il video di una ...
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