1. Una storia che va raccontata - Parte prima


    Data: 23/02/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Joshua83, Fonte: EroticiRacconti

    ... detto.
    
    -SbagliatoSchiava
    
    -Ieri sera hai solo ordinato
    
    -Corretto. Ti è dispiaciuto?
    
    -No. Vorrei lo facessi ancora.
    
    -Gli ordini li danno i Padroni alle proprie schiave. Io non sono il tuo Padrone e tu non sei la mia Schiava.
    
    -Potrei esserlo?
    
    Mi si strinse lo stomaco. Tornare ad avere una schiava.
    
    -Una Schiava supplica il proprio Padrone di esserlo.
    
    Si mise in ginocchio ai piedi del letto, mani dietro la schiena e capo chino.
    
    -Io Margherita ti supplico ed imploro di essere il mio Padrone. Di decidere del mio piacere e del mio dolore. Di usarmi come meglio credi.
    
    -Ti farò male.
    
    -Si Padrone.
    
    -Ti farò piangere.
    
    -Si Padrone.
    
    -Ti umilierò
    
    -Si Padrone.
    
    Ogni volta che sentivo quella parola, un senso di piacere invadeva il mio corpo.
    
    Mi alzai e calandomi i boxer estrassi il cazzo.
    
    -Ora apri la bocca, ti accetto come mia schiava una volta che avrai bevuto il mio piscio. Se rifiuti torneremo alle nostre vite normali. Se accetti da oggi perderai la tua dignità. Sarai solo un corpo che userò per mio diletto.
    
    Aprì la bocca e prese il mio cazzo aspettando, a dire il vero nemmeno tanto, l’inizio della mia pisciata. Fu così che Margherita divenne la Mia Schiava, bevendo il mio piscio in un hotel una calda domenica mattina.
    
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    La nostra relazione si basava su momenti rubati alle nostre vite, ero assorbito da questo ritrovato ruolo, stimolato ogni giorno di più e lei con me. Vivevo la mia vita in ...
    ... totale libertà solo quando lei varcava la porta di casa mia, talvolta aspettando in ginocchio davanti alla mia porta, incurante dei vicini e di alcuni mal celati pettegolezzi. Non importava nè a me, nè a lei.
    
    L’addestramento avanzava per gradi, facendole digerire la sua nuova condizione e gestendo alcuni inevitabili screzi. Una donna in carriera abituata a decidere della propria vita, in tutto e per tutto, non poteva accettare questa nuova condizione senza qualche inconveniente, ma c’era sempre un punto d’incontro e la sua sottomissione progrediva rapida e decisa.
    
    In poche settimane non le creava più problemi bere il mio piscio in ogni momento della giornata, che fossimo in casa o fuori. Traeva piacere dall’umiliazione pubblica, a patto che io fossi vicino a lei e stava imparando ad avere i primi orgasmi a comando. Spesso la chiamavo durante la giornata, ordinandole di andare nel primo bagno ed avere un orgasmo al telefono con me. Se per qualche motivo non poteva o non voleva, sapeva che la volta dopo ci sarebbero stati 100 schiaffi. Stava scoprendo e accettando la linea sottile tra dolore e piacere.
    
    Una domenica pomeriggio la passai a prendere con la scusa di un aperitivo tra vecchi amici, era primavera inoltrata, un pomeriggio caldo. Puntai la macchina verso una nota spiaggia nudista, famosa anche per dare spazio a divertimenti più libertini.
    
    La feci spogliare e passeggiare sul bagnasciuga, mentre io la seguivo da lontano da un sentiero parallelo, fu la prima volta ...
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