1. Ricatto e controricatto


    Data: 13/01/2020, Categorie: Incesti Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu

    ... madre si sentì salva e si precipitò alla finestra per rispondere. Ma non immaginava che era caduta dalla padella nella brace. Mi avvicinai alla finestra ed incominciai a strusciarmi sul suo didietro. Le alzai la gonna e le passai una mano dentro le mutande. La sua amica vedeva mia madre in faccia, lei non poteva dire nulla, ed io ne approfittai per infilarle il dito nella fica. Mi tolsi i pantaloni e le mutande, lei se ne accorse ed incominciò ad essere nervosa. Ora era lei che voleva interrompere quella chiacchierata, ma la sua amica aveva voglia di parlare e lei non riusciva a togliersela dalle palle.
    
    Piano piano le tirai giù gli slip’..poi le tirai su la gonna e vidi la sua fica stupenda. Le tirai su una gamba ed incominciai a infilarglielo dentro. Non sapeva cosa fare, non poteva neppure agitarsi troppo per non dare nell’occhio. Sta di fatto che, in quattro e quattr’otto, il mio cazzo era tutto dentro quella ficona calda.
    
    Doveva essere terribile farsi pistonare in quel modo e restare apparentemente immobili, tanto più che, mentre la pompavo da dietro, la baciavo sulla schiena procurandole dei brividi irresistibili. Ad un tratto sentii la sua amica chiederle se stava bene; lei ne approfittò per dirle che aveva un po’ di mal di testa, si scusò e la salutò.
    
    Chiuse di scatto la finestra, si staccò da me e, giratasi di fronte, mi assestò uno schiaffone in faccia. Mi incazzai di brutto, col cazzo ancora bene in tiro, mi riavvicinai a lei, la presi e la trascinai nella ...
    ... sua camera da letto, dicendole che non c’era nulla da fare, che doveva fare quello che volevo io.
    
    Piangeva in continuazione per l’umiliazione, la misi seduta sul letto e glielo infilai in bocca e, siccome non lo succhiava, allora le diedi due schiaffi. Si scosse e da quel momento incomincio’ a spompinarmi come sapeva fare. Le venni in bocca e non tolsi il cazzo fino a che non aveva bevuto tutto.
    
    La sera tornò mio padre, ma ci disse laconicamente che la mattina seguente sarebbe ripartito. Io naturalmente non dissi nulla e mia madre tirò un sospiro di sollievo.
    
    La mattina seguente, quando mi svegliai, mio padre era già ripartito, ed io chiesi sfacciatamente a mia madre se aveva scopato con lui. Sulle prime non intendeva rispondermi, poi visto il mio tono risoluto, mi rispose che non avevano fatto nulla, perché mio padre era stanchissimo.
    
    ‘Meglio così!’, commentai tra me e me.
    
    Andai in bagno e le dissi, senza nessuna gentilezza, di prepararsi perche’ l’avrei accontentata io. Quando tornai la trovai seduta in poltrona che piangeva, mi avvicinai, aprii l’accappatoio e glielo misi di nuovo in bocca. Questa volta incominciò subito a succhiarmelo, senza discutere, ma, siccome non mi toglievo dalla testa l’immagine di quel suo bel culone alla finestra, la feci alzare e la misi alla pecorina sulla poltrona.
    
    Andai in cucina presi la bottiglia di olio e ne versai un po’ fra le chiappe. Riprese a piangere, ma io non diedi alcun peso alla cosa, le allargai le natiche ed ...