1. Tra elefanti e gazzelle


    Data: 10/01/2020, Categorie: Tradimenti Autore: risoamaro, Fonte: EroticiRacconti

    ... hai giocato per anni di inteso lavoro come autista di bus turistici, che ti ha permesso di infilarti nel letto di stupende femmine vogliose che hai fatto impazzire di piacere. Se la gazzella vuole sentire i denti del vecchi ghepardo allora l’accontenti, e vediamo se è svelta a sfuggire ad un predatore astuto e attento come te. Il giorno dopo sali lentamente, vuoi essere sicuro che lei sia lì ad aspettare, e quando la vedi hai la certezza che ti sta aspettando allora le vai incontro e le offri un caffè al chiosco che c’è lì vicino. Dopo esserti presentato, e scoperto che si chiama Elena, la vedi seduta al tavolino che ti scruta e allora inizi il gioco. Si vede che l’hai sorpresa con il tuo invito, ma tu fingi indifferenza. Sorseggi il caffè senza dare troppo peso, ora è lei che deve rispondere al fatto che tu l’hai beccata che ti aspettava. Ti osserva senza parlare, poi vi incamminate per il percorso verde assieme uno accanto all’altro. Per quel giorno solo scambi di banalità, ma si nota che ha voglia di dialogare con te. Tu sembri indifferente mentre invece vuoi che sia lei ha fare il primo passo. Lo fa il giorno dopo che ti offre lei il caffè.
    
    “Come mai un bell’uomo come te va in giro da solo?”
    
    La guardi un po’ stupito e poi sorridendo le rispondi per le rime.
    
    “Come mai una bella ragazza come te non ha una fede al dito? Sono diventati tutti cechi in questa città?”
    
    Ora è lei che ti sorride, la sua è una risposta decisa.
    
    “Non ci sono più i maschi di una volta. ...
    ... Tutto qui.”
    
    La guardi e hai notato il suo rammarico in questa risposta. Le chiedi di lei e del suo lavoro.
    
    “Vivo in un appartamento poco lontano, sono una veterinaria che lavora in una clinica per animali. Ho tre colleghe, sposate e loro hanno dei bambini piccoli, quindi preferiscono lavorare la mattina perche i figli sono o a scuola o all’asilo. Io copro il pomeriggio e poi la notte ne arriva un’altra che ha il marito che lavora di pomeriggio, quindi le è più comodo così. Non mi dispiace lavorare di pomeriggio, ho la mattina libera e posso camminare e fare tanta altre cose. E tu che lavoro fai?”
    
    La guardo e le rispondo che sono in pensione.
    
    “Accidenti!! ma non è giusto! sei così giovane già in pensione! ma che lavoro facevi?”
    
    Le rispondi che eri un autista di bus turistici, e che il tuo lavoro ti ha portato in giro per il mondo così tanto che la tua famiglia si è accorta che poteva di fare a meno di te. Lei ti guarda e ha come una illuminazione.
    
    “Ecco dove ti ho avevo già visto! Eri uno dei tre autisti che nel 2001 ci ha portato a fare una gita a Torino! Eri quello più anziano, quello che aveva il bus nuovissimo e più bello. Con te c’era uno con i capelli ricci e neri con degli occhi azzurri che ci aveva stregato a tutte e poi un altro un pò più grande completamente rasato.”
    
    La guardi e di colpo ti torna alla mente quella gita.
    
    “Noi eravamo tre classi, e nel tuo bus c’era la professoressa Italia, quella con i capelli castano scuri. “
    
    Te la ricordi ...
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