1. Tra elefanti e gazzelle


    Data: 10/01/2020, Categorie: Tradimenti Autore: risoamaro, Fonte: EroticiRacconti

    Così non va. Esci dalla doccia e vedi la tua immagine riflessa nello specchio, sei grasso. Hai una pancia che sembri un monsignore. No, così non va. Hai dormito poco e male, adesso ti senti stanco e affaticato. Come potrebbe essere diversamente, ieri sera fra pappardelle al sugo di lepre, cinghiale in umido, e altre prelibatezze come antipasto, hai mangiato da far schifo. Basta bisogna dare una svolta, così non può andare. Da quando sei in pensione, fra cene, pranzi e bisbocce varie, hai sempre fatto delle belle ingozzate e adesso quando sali sulla bilancia si vedono tutte. Centodiciotto kg. Cazzo!! Hai proprio esagerato. Il giorno dopo dal medico di famiglia, un vero amico, che ti striglia un poco, decidi di seguire le sue indicazioni. Esami completi, e poi prenoti una consulenza dalla dietologa che lui ti ha consigliato. Ti trovi davanti una bella quarantenne, che in un altro tempo le avresti fatto una corte serrata, solo per la splendida bocca da succhiacazzi che si ritrova, invece ora in silenzio e a testa bassa assecondi i suoi voleri. Ti confeziona una bella lista di lacrime e sangue. Dovrai sudare per riuscire a ritornare ad avere l’aspetto di un essere umano, e non un vecchio elefante grasso e stanco. Mi chiamo Mario, ho sessantanni e sono divorziato da dieci anni, da quando mia moglie si è stancata di vivere quasi sempre da sola per via del mio lavoro che mi ha portato per lunghi periodi lontano da casa. Non le ho fatto una colpa, ci stà che le cose vadano così e ...
    ... adesso che sono da poco in pensione ho scoperto il piacere della vera libertà anche se fisicamente ne ho approfittato un po troppo. Dopo questo inizio di vita da pensionato, ho deciso di rimettermi in forma, dopo anni di vita assolutamente sedentaria. Tuta, scarpette da ginnastica e la ferma convinzione di migliorare il mio aspetto fisico, mi dirigo verso il percorso verde che c’è appena pochi passi da casa mia. Mi basta scavalcare con un passaggio pedonale la statale e mi ritrovo nel percorso verde che gradualmente scende e costeggia il fiume per quasi venti kilometri. Mi incammino con il mio passo che cerca di essere svelto, ma ben presto mi rendo conto di essere in mezzo ad una vera e propria fauna da passeggio, e quello che vedo davanti a me è uno spettacolo che mi riempie di sconforto. Ci sono giovani maschi e femmine che corrono come gazzelle, poi ci sono il gruppo dei vecchi leoni, che camminano piano e parlano di tutto, sono maestri di calcio, tutti allenatori, ci sono i commentatori politici, tutti ministri, e poi ci sono le vecchie leonesse che parlano solo delle nuore, tutte inadeguate ai loro figli, o i generi che sono dei fannulloni rispetto alla santa della loro figlioletta. Poi ci sono i vecchi leopardi solitari che hanno corso una vita adesso si limitano a trotterellare cercando di dare il meno possibile nell’occhio, mantenendo un basso profilo, soli, silenziosi e incuranti di tutto quello che li circonda. E io? Io, mi sento un grosso e impacciato elefante che si ...
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