1. UNA SCOLARA SPECIALE – LA TERZA LEZIONE – 4


    Data: 10/01/2020, Categorie: Sensazioni Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu

    ... braccia, allargandomi le gambe ulteriormente e ponendo le sue labbra sulla mia fica. Inaspettatamente mi diede un bacio in cui sentii tutto lo scorrere della sua lingua sulla mia fessura. Non avevo mai vissuto situazioni emozionanti come quella; cominciai a tremare, ma non di paura; mi sentii illanguidire. Chiusi gli occhi quando avvertii il suo dito che mi spalmava la crema proprio là. Poi sentii il dito forzare, cominciando ad entrare dentro di me. Non era neppure troppo fastidioso; non mi faceva male. Per due o tre volte mi spalmò quella crema facendola entrare anche dentro.
    
    Con due dita dell’altra mano mi allargava le mie labbra nascoste, soffiandomi sulla mucosa e accarezzandomi coi polpastrelli.
    
    ”Ora facciamo un piccolo intermezzo per far fare effetto all’anestetico.
    
    Hai una clitoride che sembra un cazzetto da quanto è gonfia. Ora non ti muovere.”
    
    Sentii la sua lingua, poi prese un pezzo di me tra le labbra, leccandolo; i miei sensi erano acutissimi, come le sensazioni quasi dolorose che mi dava l’alternarsi della sua lingua su di me e quel dito invadente, ma per niente fastidioso piantato nel mio culo.
    
    “Dai, ci sei quasi. Lo sento dalle tue contrazioni sul dito.” All’improvviso un lampo bianco abbagliante mi accecò la mente. Cominciai a tremare, ma lei continuò a martoriarmi. Mi era scoppiato il paradiso in mezzo alle gambe
    
    e non riuscivo a fermarlo. Sentii la pelle delle tempie raggrinzirsi, come se si fosse staccata e ora potesse ...
    ... tranquillamente vagare e viaggiare su tutto il mio corpo. Lei continuava ad infierire con la sua lingua, ma quando la sensazione di piacere che mi aveva rapito sembrava attenuarsi, subito riesplodeva più forte a sconquassarmi.
    
    Mi sentivo sottosopra e avevo perso il senso dell’equilibrio; respiravo rumorosamente affamata d’aria, provando il terrore di non riuscire a farla arrivare ai polmoni. Le ondate si attenuavano, per tornare, subito dopo a sopraffarmi nuovamente con violenza. La sensazione era quella di essermi allontanata pian piano dalla realtà e di essere trasportata in un mondo magico, finché una sensazione di rilassamento morboso, mi fece riapprodare da quella nebbia che mi avvolgeva, con la percezione di una spossatezza e stanchezza assolute. “Ehi, ma mi stai pisciando addosso. Fermati!”
    
    Improvvisamente me ne accorsi anch’io, ma non avevo più alcun potere e capacità di governare il mio corpo che faceva ormai quello che aveva deciso lui.
    
    Dopo non so quanto, riaprii gli occhi; l’affanno ora aveva ceduto il posto ad una rilassatezza totale e vidi lei che mi guardava sorridente. Chissà perché pensai che, in quel momento, lei avesse la stessa espressione di mia madre quando mi guardava al mattino dopo il mio risveglio. Forse mi ero destata davvero.
    
    “Bene, abbiamo scoperto che sei anche multiorgasmica. Sembri fatta proprio per il sesso. Allora, andiamo avanti?”
    
    Io ero sfatta.
    
    “Sai che non ho mai visto una godere come te? Mi hai quasi spaventato. Pensavo che ti ...
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