1. Viaggio a roma - 3 (marito cuckold e porcello)


    Data: 09/01/2020, Categorie: Tradimenti Autore: gioviaf, Fonte: Annunci69

    VIAGGIO A ROMA - 3 (marito cuckold e porcello)
    
    Segue il racconto di Rita:
    
    Una sera mentre si trovavano nel ristorante di un albergo di Nizza, Piero non tardò ad accorgersi dell’attenzione che dimostrava verso sua moglie uno sconosciuto seduto ad un tavolo vicino.
    
    “Ho l’impressione” disse Piero a Rita, “che questa sera tu conoscerai dei piaceri fuori del comune”. Poi, già pronto ad allontanarsi, aggiunse “Io ti lascio a questo ragazzo che non tarderà certo a farsi avanti. Accetta un appuntamento nella nostra stanza, poi liberati con una scusa e raggiungimi. Aspettando l’arrivo di questo seduttore troverò io il modo di renderti l’attesa non penosa, ti farò pazientare con piacere”.
    
    Una volta toltosi dalla scena il marito, Rita si portò sulla terrazza, si appoggiò alla balaustra e cominciò a respirare con voluttà una dolce brezza profumata di mare. Una brezza malandrina che come una carezza di un tenero amante le inturgidì i capezzoli.
    
    Ben presto lo sconosciuto che non le aveva tolto di dosso uno sguardo ardente per tutta la cena, venne a sottrarla alla sua solitudine. Dopo uno scambio più che formale di convenevoli e di complimenti, l’abbracciò e sulle sue labbra affamate d’amore impose un bacio lungo, appassionato e lascivo. Rita senza sprecare tempo in indugi l’autorizzò a farle visita in stanza. “Mio marito questa sera è occupato e rimarrà fuori fino a tardi quindi posso riceverla, non abbiamo nulla da temere”.
    
    Dopo un altro bacio che le mise il fuoco ...
    ... nelle vene fino a farle sentire un primo brivido in mezzo alle gambe, Rita guadagnò velocemente la stanza dove Piero l’attendeva. Lui iniziò subito ad accarezzarle per tutto il corpo. “Ti piace?” chiedeva di tanto in tanto senza smettere di accarezzargliela con la mano fremente. “Oh sì mi piace… lo sai che mi piace”. “Ancora un po’ con me e fra poco sarai pronta a farti infilare dentro il cazzo di quel tipo.
    
    Pazienta ancora un poco…”. “Godrò tanto, mio caro. Godrò tanto anche con lui”. “Hai desiderio del suo cazzo?”, “Sì, ho semplicemente desiderio di un cazzo…”.
    
    Piero la masturbava sempre più velocemente “Cara, ho desiderio soprattutto che tu sia felice”, “Lo so, caro”. “Desidero che tu sia felice anche deve essere un altro che ti dona il piacere”, “Qualsiasi piacere io riceva è a te che lo devo, amore mio”. “Cara, devo chiederti una cosa. Questa sera voglio essere testimone del piacere che riceverai. Mi nasconderò nel bagno e il tuo amico non sospetterà la mia presenza; desidero vedere la tua bella fica quando riceve dentro quello che io non posso darti. Dimmi… mi consenti anche questo?”. Travolta da una sensualità morbosa Rita non ebbe il coraggio di rifiutare.
    
    Piero l’aveva così definitivamente eccitata con le mani e con la lingua che quando lo sconosciuto bussò discretamente alla porta, quella che gli aprì non era più una donna ma un’ossessa scatenata.
    
    Subito si inginocchiò sul bordo del letto con le reni inarcate e il ventre teso offrendosi alla chiavata con ...
«123»