1. Nelle mani di mio genero - 15


    Data: 07/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti

    Finalmente avevo recuperato le forze e il dolore era quasi completamente scemato, grazie anche all’impiego del ghiaccio che aveva arrestato l’infiammazione. Al mattino ripresi i miei esercizi in palestra e le faccende di casa. Erano le 11 quando arrivò l’autista a prelevarmi per condurmi dal dottor Rami: era la terza volta che mi recavo da lui, ma questa volta l’autista non era quel bastardo di Toni bensì un certo Ferdinando, un uomo di mezza età, serio, composto e poco loquace. Ferdinando mi spiegò in breve che Toni era stato licenziato da Paolo in quanto aveva usato, senza permesso, qualcosa che non gli apparteneva…indovinate che cosa?
    
    Almeno potevo rilassarmi durante il viaggio, senza che qualcuno potesse abusare di me, tuttavia il fatto di recarmi in quello studio medico mi teneva sempre in grande agitazione, anche perché sapevo che cosa mi aspettava: Paolo mi aveva anticipato che sarei ritornata a casa “più pesante”, ossia con un numero imprecisato di piercing. Non sapevo né quanti né dove sarebbero stati messi, benché ne avessi una certa idea! Avevo sempre avuto il terrore degli aghi, ancor più sapendo che avrebbero lavorato su parti del corpo alquanto sensibili. La paura di non sopportare il dolore mi aveva indotto a scongiurare Clara, affinché il dottor Rami potesse fare una anestesia totale; riuscii ad accordarmi con Clara in cambio di qualche diavoleria che già stava progettando di fare su di me come regalo a Paolo.
    
    Durante il viaggio di andata ricevetti un ...
    ... messaggio da parte di Juan: mi chiedeva come stavo!!!? Ormai non ero più abituata a un gesto carino, per quanto banale fosse “chiedere come stai”. Juan era fisicamente una meraviglia di uomo, mi aveva scopato duramente come difficilmente capita nella normale vita sessuale di una persona, ma in certi momenti aveva dimostrato anche qualche grammo di dolcezza seppur in quelle circostanze. Risposi positivamente e ringraziai del messaggio.
    
    Il dottor Rami mi accolse con la solita freddezza, mi fece attendere in sala d’attesa, quindi mi fece denudare completamente e messo un camice mi fece sdraiare su un lettino. Mi addormentai subito dopo avermi infilato una cannula nell’avambraccio. Mi risvegliai e rimasi intontita per un po’ di tempo; mi trovavo ancora nell’ambulatorio in una stanza completamente bianca, pareti, mobili porte e finestre. Avvertivo un sapore dolciastro in bocca e la sensazione più strana la provavo quando passavo la lingua tra le labbra, istintivamente cercai uno specchio, andai nel bagno dove ce n’era uno. Tirai fuori la lingua e osservai due palline di acciaio sopra e sotto la lingua: un piercing sulla lingua! Ne avevo previsti diversi ma non questo! Mi scoprii il camice e come sospettavo c’erano dei piercing ai capezzoli: in ciascun capezzolo c’erano due barre in acciaio con sfere terminali a costituire una croce. La tortura con gli elastici e dunque l’allungamento delle settimane precedenti avevano facilitato l’inserimento dei quattro piercing.
    
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