1. La grassa, la dotta (pt.2)


    Data: 25/09/2017, Categorie: Lesbo Autore: LittleWings, Fonte: Annunci69

    ... cagna affamata. Le sue labbra non hanno pi il rossetto, ma sono comunque rosse dopo tutto quello sfregamento, la lingua lecca come se quel pezzo di plastica potesse davvero provare piacere. Le prendo il fallo dalle mani, la faccio sdraiare davanti a me, dicendole di stare attenta a non far uscire il fallo di vetro dietro.
    
    "Se cade si rompe, e prima ti faccio raccogliere tutti i pezzi e poi te lo metto dentro così: frantumato!"
    
    Con fatica si distende, quel coso di vetro è bellissimo, ma Dio solo sa quanto sia scomodo. è rigido e non si adatta per niente ai movimenti del corpo, si deve fare davvero molta attenzione per non frantumarsi le viscere, anche con il minimo movimento. è brava, riesce a non farlo uscire e credo non si sia nemmeno fatta male, mi serve tutta intera ancora.
    
    La fessura della sua figa è lunghissima, sarà almeno di 15 centimentri, nonostante abbia le gambe aperte le rimane tutta chiusa. Sembra un plump-cake: soffice e spugnosa. Voglio un pezzo di torta, le afferro la parte superiore delle labbra con pollice ed indice della mano sinistra, stringo quel pezzo di dolce tra le mani e sento il clitoride più duro sotto quegli strati di pelle gonfia. La stimolo più velocemente e lei si abbandona, reclinando la testa all'indietro con gli occhi chiusi.
    
    è ora di ficcarle dentro il fallo. è ancora bagnato della sua saliva e di certo non ha bisogno di essere lubrificato: vedo piccole goccioline, scendere dalla parte più nascosta della sua apertura, fino alla ...
    ... base dildo di vetro che le apre ancora il buchetto.
    
    Appoggio la cappella fucsia alle labbra e in un lampo spingo dentro di lei tutta quella gomma. Non se lo aspettava, e si tira su di scatto, spalancando occhi e bocca.
    
    Stupida, penso, così ti sei fatta pure male al culo. Il vetro mica si piega, nemmeno se ti siedi!
    
    Se ne rende conto e, mansueta si sdraia, è arresa al suo destino. spingo il fallo per la base, le palle di plastica vanno a toccare anche la parte esterna del dildo che ha in culo.
    
    La pelle è tirata, mi confessa di non essere abituata a quelle circonferenze, ma la fa godere come non mai. Si stuzzica i capezzoli e agita la testa velocemente, tanto quanto io agito il cazzo dentro di lei.
    
    A volte le do dei colpi più forti e profondi, posso sentire la fine della sua figa, se avessi le dita dentro di lei potrei persino provare ad entrare nell'utero.
    
    Mi sdraio sopra di lei, con il ginocchio le continuo a spingere dentro i giocattoli. Mi avvento sulle sue tettone, i capezzoli sono turgidi e larghi, li lecco e li mordicchio. è così eccitante sapere di appoggiare i denti, taglienti e lucidi, su un pezzetto di pelle che può cambiare forma e spessore, saper di potere far male e invece far provare piacere. Le sue tette sono così grandi che mi impediscono di baciarle le labbra, se rimango distesa sopra di lei, e le arrivano in gola, mi chiedo davvero come possa respirare con tutto quel peso sul petto.
    
    Geme e stringe forte gli occhi, gode davvero e voglio ...