1. Claudia, la madre di Anna


    Data: 29/12/2019, Categorie: Etero Autore: cd1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... cosa fa ?’ disse, rimanendo immobile.
    
    Le accarezzai la schiena con le mani, fino a portarle sul collo, poi scesi lentamente sul davanti e, prendendo i lembi dell’accappatoio, iniziai ad aprirlo, mentre continuavo a baciarle il collo e le spalle.
    
    -‘No, no, mi lasci’ disse, ma era tutto un brivido.
    
    Sempre baciandola. scesi con le mani fino al suo seno ed accarezzai delicatamente le morbide tette, le sfiorai i capezzoli, duri come pietre, le passai sul suo addome piatto, slacciai la cintura dell’accappatoio e lo aprii, sfilandoglielo. Rimase appeso sulle sua braccia, che ancora reggevano il caff&egrave e la caffettiera, ma lasciandole scoperta la schiena.
    
    Mentre con una mano ripresi ad accarezzarle il seno, con l’altra scesi lentamente fino al suo monte di venere, coperto con un ciuffo di setosi peli scuri. Nel frattempo, avevo pure iniziato e baciarle la schiena,a percorrerla sfiorandola delicatamente con le mie labbra.
    
    Lei aveva iniziato a gemere sottovoce dal piacere. Al che le levai dalle mani quello che stava tenendo e feci scivolare l’accappatoio che cadde sul pavimento, lasciandola nuda. La feci voltare delicatamente e, mentre con le mani le accarezzavo il corpo, iniziai a baciarle dolcemente il viso.
    
    Le baciai gli occhi, il naso, le labbra. Lei schiuse la bocca ed io le presi le labbra dolcemente fra le mie, poi posai la mia bocca sulla sua ed iniziai a spingere la mia lingua dentro.
    
    Lei, che fino a quel punto si era limitata ad assaporare ...
    ... passivamente le mie carezze, mi mise le braccia al collo ed iniziò e ricambiare i miei baci. Nel frattempo, con le mie mani le accarezzavo la schiena il culo, i fianchi.
    
    Mi staccai dalla sua bocca ed iniziai a far scorrere le mie labbra sul suo collo, sul suo seno, le succhiai i capezzoli, glieli mordicchiai, le presi una tetta alla volta completamente nella mia bocca fino a sentire la ghiandola, che iniziai a stringere delicatamente.
    
    Lei mi teneva la testa attaccata sul suo seno mentre con le mani io iniziai ad accarezzarle la passera. Le passai le dita dentro il ciuffo, iniziai ad accarezzarle le grandi labbra, le toccai il clitoride, lo strinsi delicatamente fra le mie dita, le inserii un dito dentro. Era un lago, le pareti della sua vagina fremevano.
    
    ‘Oh, mamma mia, ti prego, prendimi’ iniziò a dire, in preda al piacere.
    
    Nel frattempo, ero sceso con le labbra lungo tutto il suo corpo e, inginocchiandomi davanti a lei, inizia a leccarle la figa, mentre con un dito la penetravo e con un altro le lavoravo il buco del culetto. Quest’ultimo era talmente stretto che doveva esser vergine lì.
    
    -‘Oddiooooooo, non ce la faccio piùùùùù, ti pregooooooooooo’ iniziò a dire, e venne. Il suoi umori mi riempirono la bocca, l’orgasmo la squassò tutta e rimase lì, tutta tremante.
    
    Al che la sollevai, la feci sdraiare sul tavolo della cucina, le gambe appoggiate a delle sedie, mi abbassai i pantaloni e la penetrai. Quando il mio membro fu tutto dentro, mi fermai. La sua vagina era ...