1. Il gioco perverso di Eva – cap. 3 Nel bar


    Data: 27/12/2019, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: EvaLuna, Fonte: RaccontiMilu

    ... questo culo da favola? Eh?”
    
    “perché non senti? Tocca, tocca, oggi voglio essere generoso” e a questa risposta del muratore, il tipo toglie le mani dal culo di Eva, vi si appoggia con tutto il corpo, premendole il cazzo duro contro il sedere, e con le dita risale sopra la stoffa della camicetta fino ad arrivare ai seni, li strizza forte e poi inizia a massaggiarli, a passare le dita sui capezzoli già ritti e duri che la stoffa del reggiseno non riesce a nascondere.
    
    Eva inizia a preoccuparsi, è sola in una sala piena di uomini pronti a saltarle addosso, anche se non li vede sente tutti i loro occhi addosso, sente le battutine di chi sta assistendo allo spettacolo da più vicino, sente quest’uomo che da dietro si preme addosso con forza al suo corpo e non sa cosa Nico le chiederà di fare.
    
    “Minchia che fica rizza cazzi che è questa, Nico! Perché non me la presti 10 minuti?” esclama l’uomo mentre continua a palpeggiarla. Al che Nico si ricopre la patta con la t-shirt, si alza e, prendendo Eva per un braccio, gli risponde: “eh no, mi spiace ma per oggi accontentati così, al massimo puoi goderti un altro po’ di spettacolo…” e trascina la ragazza verso una porta a vetri lì vicino, la apre e i due si ritrovano nell’anti bagno del bar, un metro quadrato di spazio con un lavandino mezzo spaccato. La porta dell’anti-bagno è di vetro opaco, ma lì dentro la luce è accesa e chi è nella penombra della sala vede benissimo la siluette di chi è nell’antibagno, Eva capisce quindi che, ...
    ... qualunque cosa faranno lì dentro, gli uomini in sala ne avranno a disposizione uno spettacolo di ombre e profili molto esauriente.
    
    Nemmeno il tempo di realizzare tutto questo, che Nico la sbatte contro il muro, le strappa la camicetta, a cui saltano i primi bottoni, e inizia a palpeggiarle il seno, le abbassa la stoffa del reggiseno e strofina la faccia sulle sue tette, mordendole e leccandole i capezzoli.
    
    Poi le spinge in basso la testa con una mano, si solleva la t-shirt, non si era nemmeno richiuso i jeans, che sono ancora sbottonati e da cui spunta ritto e duro il suo cazzone.
    
    “Adesso leccami per bene le palle, l’uccello e succhiami per bene il cazzo come sai fare tu, finchè non ti sborro in bocca”.
    
    Eva obbedisce, piegata sulle ginocchia inizia a leccargli le palle, sono entrambi di profilo davanti alla porta a vetri e le esclamazioni che arrivano dalla sala fanno capire che tutti si stanno godendo la scena di questo pompino in diretta, ma lei continua, deve farlo, vuole! farlo, è bagnata fradicia e ha davvero voglia di succhiare il cazzone di quest’uomo, la sua lingua scorre dalle palle fino alla cappella, lo avvolge, lo bagna, inclina la testa di lato per far scorrere le labbra carnose lungo l’asta, gli prende il cazzo in mano e se lo strofina sul viso, di nuovo sulle labbra, poi la lingua inizia a girare intorno alla cappella, sempre più vicina, apre la bocca come ad ingoiarlo tutto ma è solo una finta, oggi lui le permette di gustarselo, di giocarci con ...