1. Il gioco perverso di Eva – cap. 3 Nel bar


    Data: 27/12/2019, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: EvaLuna, Fonte: RaccontiMilu

    ... luce, non passano inosservati i lunghi capelli mori, le labbra carnose, il seno strizzato in quella camicetta bianca che lascia intravedere i contorni del reggiseno a balconcino, la gonna a tubino nera, lunga fino al ginocchio, che fascia un sedere tondo e ritto alla brasiliana, le decolté col tacco alto.
    
    Si staranno chiedendo tutti cosa cazzo ci faccia una strafica così, elegante, borsa e scarpe firmate, in questo lurido bar di poveracci. Lei cerca con lo sguardo il suo muratore dagli occhi di ghiaccio, Nico, Nicola? Finchè lo vede seduto sullo sgabello davanti a una di quelle macchinette, si avvicina col cuore che le batte sempre più forte, solamente quando ormai è a pochi centimetri da lui l’uomo si gira:
    
    “eccola, la mia bella maiala, lo sapevo che saresti stata puntuale” e così dicendo la prende con un braccio per un fianco, se l’avvicina e inizia a palpeggiarle il culo con la mano.
    
    “adesso tu stai zitta e mi lasci fare quello che voglio, obbedisci a tutto quello che ti dico o quella mail la giro al tuo capo, ok? Quindi sbottonami la patta e inizia a massaggiarmi un po’ l’uccello”.
    
    Eva obbedisce, sbottona i jeans dell’uomo, sotto non vi trova boxer né slip ma solo il suo cazzone ancora moscio, inizia a massaggiarlo e dopo poco, nonostante la penombra della sala, si accorge che il tizio seduto accanto a Nico sta sbirciando e ha iniziato a toccarsi pure lui.
    
    Intanto la mano del muratore, dopo aver strizzato bene le chiappe sode della donna, è scesa lungo la ...
    ... gonna, si è infilata sotto la stoffa e ha iniziato ad accarezzarle l’interno coscia, salendo poco alla volta sempre più su. Così facendo però la gonna aderente è salita insieme alla mano di lui, scoprendo le gambe tornite e il bordo di pizzo delle calze autoreggenti, ma Eva non riesce nemmeno a preoccuparsi di mostrarsi così a tutti quegli uomini in sala, che ovviamente non hanno smesso di fissarla da quando è entrata, è troppo eccitata dalla situazione e dalla mano di lui che adesso è arrivata ad accarezzarle la fica attraverso la stoffa sottile del perizoma, già fradicia dei suoi umori.
    
    Intanto si è avvicinato un uomo, alle spalle di Eva, le è talmente vicino che lei sente il suo fiato che puzza di alcool sul collo.
    
    “Ehi Nico, perché non mi presenti la tua bella amichetta?”. Eva vorrebbe togliere la mano dai pantaloni del muratore, ma uno sguardo di lui le fa ben intendere che è meglio che continui a smanettargli il cazzo.
    
    “ciao Ivan, hai visto che bella fica la mia nuova puttana personale? Senti che culo di marmo che c’ha!”.
    
    Non appena Nico pronuncia queste parole l’amico non si fa ripetere l’invito due volte, poggia le mani sui fianchi di Eva e inizia a massaggiarle il culo dapprima con delicatezza, poi sempre con più audacia, le strizza forte i glutei, ne schiaffeggia uno, passa una mano in mezzo al solco e, attraverso la stoffa sottile, cerca di arrivarle al buco del culo, strofinandoci un dito e spingendolo con forza.
    
    “ma c’ha pure le tette, sode come ...