1. Richiesta di stupro


    Data: 26/12/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    ... immaginò e capì che potevo essere quello che stava cercando. Intuito, o banalmente caso e fortuna. Iniziammo a scriverci. A quanto pare molti ragazzi, inizialmente entusiasti, si erano poi tirati indietro con scuse più o meno improbabili. Ragazzi appunto, non uomini. Io non avevo paura. E accettai di violentare la donna. Me ne indicò il profilo, e mi affrettai a leggere ciò che scriveva e ammirare le sue foto. Era maledettamente il mio tipo. Da molti punti di vista. Minuta, magra, bionda e delicata. Eppure così perversa. Il gioco penso fosse stato concepito fra lei e il suo compagno. L’Organizzatore si era offerto appunto di… organizzare tutto. La signora (S) voleva vivere uno stupro recitato. Sembra facile ma non lo è. La recita doveva essere molto realistica. Dipendeva da lei, da me, e dal mio complice. Non è per tutti. Non è da tutti. L’Organizzatore conosceva già S e godeva evidentemente della fiducia sua del suo compagno. Avrebbe filmato tutto, evitando di riprendere i nostri volti. Anche il mio compagno di giochi, che chiameremo E, penso conoscesse già S.
    
    Le regole erano molto rigorose. Prima che accettassi mi mandò una lunga mail: la successione degli scenari e delle situazioni vi venivano descritte nei minimi dettagli. Nulla era lasciato al caso. Pensai che fosse giusto così,; la fantasia apparteneva a S ed al suo compagno. Io ero lo strumento. Non c’era nulla da discutere. O mi andava o non mi andava. Sapevo che poi ci sarebbe stato l’inevitabile scarto che ...
    ... sempre si produce quando una fantasia diventa reale. Le cose non sono mai come si immaginano. Spesso, quasi sempre, sono di livello inferiore (tanto o poco) perché la realtà quasi mai tiene il passo con la potenza infinita del cervello umano. Ma avere uno scenario chiaro era un buon punto di partenza. Le scene erano davvero forti. Non mi stupii che fosse stato difficile trovare gli “attori”. Ammirai il contrasto fra la delicatezza del corpo che avevo visto in foto e l’abisso profondo dei suoi desideri. Nessun dubbio: avrebbe comandato lei, nel contrasto magico fra l’apparenza della sottomissione femminile e la realtà nascosta del suo dominio. Saremmo stati i suoi giocattoli. Mentre tutto avrebbe fatto pensare il contrario. Questa ultima considerazione mi annebbiò il cervello. Accettai tutto. Ed ero sicuro di essere all'altezza della situazione. Arroganza? Eccesso di sicurezza? Sì anche questo, ma soprattutto la consapevolezza che quella era la mia natura profonda. Non mi stavo forzando. Ero solo me stesso. Ero ciò che volevo essere
    
    Il luogo dell’incontro distava parecchio dalla città. La mia automobile percorreva strade di campagna. Grappoli di tristi case puntellava il paesaggio. Grandi stabilimenti di archeologia industriale. Villette pretenziose invecchiate male. Filari di alberi. Campi coltivati. Una campagna spoglia e triste. Finalmente il parcheggio. Mi fermai, puntuale. Tenevo molto alla puntualità. Di lì a poco mi raggiunse una seconda automobile. Era l’Organizzatore ...