1. Fra sodomizio - 2


    Data: 26/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... infestato.”
    
    “Hai le pulci?”, sorrise fra Sodomizio.
    
    Il fraticello abbassò la testa,quasi vergognandosi.
    
    “Vieni con me.”, gli disse però fra Sodomizio e, presolo per mano, lo condusse nel suo laboratorio.
    
    Assisté con un brivido alla svestizione, un brivido che gli si concentrò nel basso ventre, mentre osservava rapito la perfezione di quel corpo, resa ancora più seducente dalla braghetta, intrisa di sudore, che gli copriva l’inguine. Lo fece stendere sul lettino e fu con le mani tremanti che gli slacciò l’ultimo indumento e glielo sfilò via. Il sesso lungo e carnoso, pur nella sua quiescenza, era adagiato sul boschetto crespo del pube.
    
    Fra Sodomizio avvertì una sorta di languore alla bocca dello stomaco e si sentì l’acquolina in bocca, mentre il suo nerbo scalpitava, per fortuna sotto la pesante copertura del saio. Stordito dall’odore pungente che proveniva da quella meravigliosa tavola imbandita, il frate fu tentato di saltare i preliminari e passare subito all’omaggio reverente; ma il senso del dovere ebbe il sopravvento: era uno spulciatore qualificato e aveva un suo decoro da mantenere.
    
    Sgombrata così la mente dai fumi della tentazione, fra Sodomizio si pose all’opera; ma queste pulci, nutrite del sangue frizzante del fraticello, avevano tutt’altra intenzione che finire schiacciate, così appena si accorsero che la caccia era iniziata, presero a scappare da tutte le parti, costringendo il frate a rincorrerle sotto lo scroto e nello spacco del culo. ...
    ... Nessuna, però, si azzardò a varcare la soglia del vergine pertugio.
    
    Quando, ansimante e con le mani imbrattate di sangue, fra Sodomizio ebbe eliminata l’ultima pulce, il cazzo di fra Gelsomino aveva risposto a tutti gli stimoli ricevuti e adesso si ergeva dritto e poderoso, con alcune gocce di miele che traboccavano dal taglietto e scivolavano indolenti lungo la grossa cappella svasata.
    
    Fra Sodomizio perse il lume della ragione e senza pensarci due volte, lappò a tutta lingua quella bontà viscosa, ingoiando subito dopo l’intero glande con una bramosia che da tempo non sentiva. Succhiò, fra Sodomizio, quella prugna sugosa, vorticandoci attorno la lingua, spremendola contro il palato, assaporando ogni goccia di miele che ne scaturiva.
    
    Fra Gelsomino non capiva cosa stesse facendo lo spulciatore, ma era tale il piacere che provava da non passargli neanche per la testa di farlo smettere. Fra Sodomizio succhiava mugolando e la sua saliva scolava lungo l’asta palpitante, bagnando lo scroto e il boschetto del fraticello.
    
    Il quale fraticello d’un tratto si sentì come trafiggere le palle da una lama infuocata; sbarrò gli occhi, fece per urlare, ma nulla gli uscì dalla gola; avrebbe voluto che l’altro si fermasse, ma non fece un gesto, paralizzato dall’agonia che lo stava sconvolgendo. Poi fu come se mille spine gli trafiggessero le carni, una pressione incontenibile gli esplose nei precordi e un fiotto dopo l’altro di denso seme si eiettò nell’avida bocca di fra Sodomizio, che ...