1. Fra sodomizio - 2


    Data: 26/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... lo bloccò l’altro.
    
    “Padre santo… - mormorò il frate imbarazzatissimo – le pulci sono lì sotto, e devo andarle a prendere io, perché loro non verranno certo da me a farsi schiacciare.”
    
    “Ah…”, fece il padre Guardiano, chiudendo gli occhi, mentre un velo di rossore gli si spandeva sulle guance allo svelamento delle sue stagionate vergogne.
    
    Fra Sodomizio si accinse all’opera, pregando in cuor suo che nulla si destasse in quei paraggi; e per fortuna, nonostante il lungo sfruculiare di sopra e di sotto, il venerabile dormiente non batté ciglio e il giovane frate poté concludere il lavoro senza dover ricorrere all’omaggio della casa.
    
    “Bravo, figlio mio! – esultò il padre Guardiano, rimettendosi in piedi – Erano anni annorum che non mi sentivo così leggero… così in pace!”, e si reinfilò il saio, dimenticandosi il bragonzo, che rimase in un angolo ad appestare l’aria.
    
    Da quel giorno, fra Sodomizio prestò la sua opera presso i santi frati, ma senza, ahimé, quel particolare, che un tempo gli faceva dire: “Amo questo lavoro”, leccandosi le labbra. Non che mancassero fratonzoli degni di un maggior impegno o di una ripassata particolare, ma era come se l’atmosfera cupa del convento spegnesse ogni velleità di vita nelle persone. Anche le pulci ne sembravano influenzate: nessuna infatti che andasse a nascondersi nelle pieghe segrete dello scroto, o nei misteriosi anfratti dello spacco del culo; nessuna che ardisse varcare la soglia proibita del tremulo orifizio, dando ...
    ... così modo a fra Sodomizio di rendere più accanita la caccia.
    
    Insomma uno squallore demoralizzante. Finché un giorno…
    
    Fra Sodomizio aveva appena finito di ripulire le pudenda di fratello Geremia, il frate portinaio, e si stava godendo una passeggiata nell’orto, quando vide un fraticello che zappava le piantine di lattuga sotto il sole di giugno. Non lo aveva mai visto, una faccia nuova, finalmente, e una faccia tutt’altro che disprezzabile.
    
    Il lavoro era faticoso e il fraticello si era rimboccato il saio in vita, denudandosi fin quasi all’inguine le gambe nervose e dando uno spettacolo di sé tutt’altro che consono al santo luogo.
    
    Fra Sodomizio si avvicinò incuriosito per guardare meglio: finalmente qualcuno per cui valesse la pena dare il meglio di sé. Era giunto ad un paio di metri.
    
    “La pace sia con te, fratello.”, esclamò.
    
    L’altro si raddrizzò con un sobbalzo e immediatamente liberò l’orlo del saio, facendoselo ricadere fino ai piedi.
    
    “E con te, fratello.” balbettò in risposta.
    
    Fra Sodomizio cominciò a fargli domande e venne così a sapere che si chiamava fra Gelsomino ed era appena rientrato al convento dopo un lungo giro di questua, con un frate anziano, nei paesi vicini.
    
    “Cos’hai?”, gli chiese d’un tratto fra Sodomizio, accorgendosi che l’altro si infilava ogni tanto la mano sotto il saio per darsi delle vigorose grattate in mezzo alle gambe.
    
    Fra Gelsomino avvampò:
    
    “Ecco… - balbettò – credo che certe creature dispettose mi abbiano ...