1. Le perversioni di una troia


    Data: 14/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: lunalove, Fonte: RaccontiMilu

    ... livelli indecenti, così troia da non riuscire neanche a stare 24 ore senza godere, sono inutile, buona solo a svuotare le palle degli uomini; mi meriterei di essere venduta come una puttana da pochi spiccioli. Sono parole che fanno male ma guardo i suoi occhi e vedo quanto mi ama, so che in realtà mi rispetta, non farebbe mai nulla che io veramente non approvassi, ma prova un piacere perverso nel vedermi umiliatà, abbandonata ai miei istinti più primordiali ed io a mia volta vivo per questo.
    
    Paolo si calma, esce dalla stanza e torna con un vassoio, mi ha portato degli spaghetti al pomodoro, dell’aranciata ed un caffè che carino, nonostante la mia disobbedienza mi ha portato il pranzo. Prende gli spaghetti e me li passa sotto il naso per farmeli odorare, sento il calore salire, non vedo l’ora di mangiare; mi chiede se ho fame e subito annuisco. Paolo ride o meglio mi deride, mi spiega che l’aveva portati per pranzo ma visto che mi sono comportata da cagna in calore non merito il cibo, poi mi slega e mi costringe ad entrare nella vasca da bagno vuota, prende gli spaghetti e me li rovescia in testa. Sono troppo caldi e non riesco neanche ad aprire gli occhi, mio marito sembra capire e quindi pensa bene di allietarmi rovesciandomi in testa anche l’aranciata seguita dal caff&egrave, fortunatamente appena tiepido. ‘Adesso puoi mangiare quello che ti cola dai capelli, cagna’, ride ma so che non scherza e così apro la bocca e inizio a leccare; il sapore del pomodoro mescolato ...
    ... all’arancia e al caff&egrave &egrave terribile e ogni tanto mi vengono quasi i conati di vomito. Ancora non riesco ad aprire gli occhi ma forse non &egrave un male perché ad un certo punto vengo colpita da uno schizzo caldo proprio su una palpebra seguito da altri in fronte, sul naso, sulle labbra e dritti sulla lingua; il sapore della sborra di mio marito &egrave quasi un sollievo dopo quel saporaccio. Provo ad immaginarmi vista da fuori: una bellissima ragazza nuda, con la fighetta lucida dal piacere, costretta a stare in una vasca con una maschera di cibo e sborra e la lingua di fuori’ Adesso capisco perché mio marito ha goduto, deve essere eccitante vedermi così umiliata e sottomessa, io stessa sono tutta bagnata ma so che anche a questo giro non avrò il permesso di venire. Paolo mi prende per le braccia e mi fa uscire dalla vasca, poi mi fa inginocchiare, lì per lì non capisco ma poi ci metto poco a realizzare e mi ritrovo con la testa nella tazza del gabinetto; ‘Sei sporca così nel letto non ci torni’ e così dicendo tira lo sciacquone. La cosa mi disgusta e quasi mi metto a piangere ma trattengo le lacrime perché so che in fondo lo merito, i patti sono patti e io li ho infranti.
    
    Paolo mi asciuga un po’ alla meglio i capelli e poi mi da una ciotola d’acqua, da cui però posso bere solo leccando come una vera cagna; dopo mi rimette a letto e mi lega stretta ma questa volta a quattro zampe, immagino che se ne stia per andare ma sbaglio, la punizione non &egrave ancora ...
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