1. La prima volta


    Data: 14/12/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: bollenteBSX, Fonte: Annunci69

    ... Ero una fonte inesauribile di umori che gli si riversavano in bocca. Mi fece togliere la maglietta, mi tolse i pantaloni e le mutandine. Ero completamente nudo, pancia all'aria su un macigno con tracce di muschio.
    
    Mi disse "Ti piace" E' così che volevi? Non dici niente, vuol dire che ti piace"
    
    "si, mi piace, mi piace, togliti i pantaloni voglio succhiarti il cazzo" gli dissi
    
    Si calò i pantaloni e vidi finalmente il suo bel cazzo. Un calibro 18-19 direi, perfetto, durissimo, una cappella svettante, lucida. Mi avvicinai e sentii un profumo di sesso che non avevo mai provato. Nessuna stonatura di odori strani nonostante l'afa estiva, solo profumo di maschio. Era il mio primo pompino. Lo presi in bocca fino in gola, andai su e giù come meglio sapevo fare. Volevo che godesse, volevo che non sapesse che fossi solo un novellino. Mentre masturbavo la spranga leccandogli la cappella scesi con la testa e mi misi in bocca le sue palle morbidissime. Una ad una le succhiai e sentii che i gemiti che emetteva erano la conferma che stavo lavorando bene.
    
    Mi alzò la testa guardandomi e mi disse "Vuoi fermarti qui o facciamo il giro completo?"
    
    "Con me non ho profilattici" dissi, "Nella fretta mi sono dimenticato di comprarli" risposi. Alche ribatté: "Tranquillo, tranquillo" e dalla tasca della camicia ne tirò fuori addirittura una striscia!!
    
    Disse "Dai succhiamelo ancora un po' come prima, leccami i coglioni, sei bravo come lo fai, dai fammelo duro duro"
    
    Presi a pomparlo ...
    ... con rinvigorito impegno, giravo la lingua intorno alla sua stupenda cappella, mi soffermavo sul frenulo per farlo godere di più. Sentivo che gemeva come un porco e prima che mi mettessi in bocca le sue bellissime palle mi allontanò e mi portò verso un tronco d'albero abbattuto li vicino.
    
    "Mettiti a pecora e allargati il buco del culo". Lo feci prima ancora che finisse la frase e lui era già li con la sua lingua sul mio buchetto desideroso e fradicissimo. Sentii penetrarmi dentro qualcosa di duro ma piccolo: era il suo dito indice che mi sondava e lubrificava con l'abbondante saliva che mi aveva sputato per ammorbidirmi (caso mai ce ne fosse stato bisogno ah! ah!). Infilò quindi due dita e a tratti le girava per dilatarmi. Passò a tre dita e quando vide che non ci sarebbero stati problemi in galleria, allora si infilò il profilattico ed io, sempre tenendomi largo il culetto, sentii questo grosso corpo tondeggiante farsi spazio dentro di me. Fu molto garbato e non mi penetrò di colpo, ma dolcemente. A lui piaceva così. Entrava e usciva, entrava e usciva, perchè voleva dilatarmi il buchino in modo che dopo l'uscita rimanesse aperto mostrando quanto è profondo il tunnel. Ci riuscì e sentì che disse qualcosa come "Ah! Guarda che bel buco di culo aperto che ti ho fatto". Contento della sua "O" di Giotto disse "Ora ti scopo sul serio". Inizio gradualmente ad accelerare la frequenza dei colpi e anche dei suoi respiri. Mi sculacciava secco nelle chiappe e mi piaceva.
    
    Si chinava e ...