1. Le gemelle


    Data: 13/12/2019, Categorie: Etero Autore: Suve, Fonte: EroticiRacconti

    ... pantaloni, le scostai lo slip e cercai la sua apertura. Mi prese dentro di se con un gemito e prese subito a muoversi. Il suo volto era concentrato, gli occhi chiusi, le labbra semiaperte. Le piaceva quel che facevamo, e piaceva anche a me, molto.
    
    Ci staccammo per finire di spogliarci e mi stesi sopra di lei sul divano, tra le cosce ove mi accolse con trasporto. Notavo qualche differenza sul modo di fare l’amore ma a quel punto m’importava poco su chi fosse veramente, era solo una bella donna che mi si concedeva con slancio, rispondendo colpo su colpo e presto iniziai la dirittura d’arrivo. Strinsi i denti per non venire prima di lei e ci riuscii a pelo, mentre lei veniva feci appena in tempo a uscire e sporcarle la pancia col mio seme.
    
    Nel rilassamento post coito, io seduto sul divano, lei con le gambe sopra di me, automaticamente feci ciò che facevo sempre con Maria, le presi i piedini. Non sono un feticista, almeno non credo, ma ho un’adorazione per i suoi piedini: piccoli, delicati, dalla caviglia sottile si estendono armoniosi fino alla punta delle dita affusolate. Le facevo, come solito, il solletico mordicchiandole la punta dell’alluce destro quando vidi qualcosa tra le ultime due dita, all’attaccatura: un piccolissimo neo che mai avevo notato. Forse l’unica differenza tra due gemelle altrimenti identiche al millesimo.
    
    Feci tesoro di questa nozione, perché mi permise nelle settimane successive di riconoscerle l’una dall’altra.
    
    Sì perché ora Anna non si ...
    ... negava più ai miei approcci, tanto ormai era fatta, e così facevo l’amore con entrambe alternativamente. Mi bruciava ancora il tradimento e mi consolavo che, in fondo, anche io ora la tradivo anche se lei non lo sapeva.
    
    Mi rimaneva il dubbio sul perché tenesse i piedi in due scarpe, forse non era sicura della sua relazione col notaio? Una sola persona avrebbe potuto dirmelo: Maria……. O la sua gemella.
    
    Così un pomeriggio osai ancora e, da bastardo, volli sfruttare la situazione per una cosa che Maria mai aveva voluto fare con me. Le avevo chiesto tante volte il culetto e lei mai aveva voluto concedermelo. Possibile che anche Anna la pensasse uguale? Male che fosse andata mi avrebbe detto di no anche lei. Puntai tutto sul fatto che non parlassero molto di particolari intimi e, soprattutto, che Anna non avesse confessato alla sorella di venire a letto con me.
    
    Avevamo appena finito di fare l’amore la prima volta e, soddisfatti, eravamo distesi sul letto rilassati e contenti. La carezzai a lungo su tutto il corpo per risvegliarne l’eccitazione, eccitandomi a mia volta a sentirla fremere sotto le mie carezze, poi la feci alzare e salire sopra di me in posizione inversa. Con un sorriso malizioso mi obbedì, sapeva bene che un 69 sarebbe stato il prologo a nuovo piacere, e subito s’impadronì del mio pene succhiandolo e leccandolo con perizia.
    
    Io mi beavo della vista della sua micina, soprattutto del piccolo occhiello scuro poco sopra a cui volevo dedicare le mie attenzioni. ...
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