1. L’osteopata (prima parte)


    Data: 13/12/2019, Categorie: Etero Autore: ilcap, Fonte: Annunci69

    ... ad eccitarmi, ero sdraiato su un lettino in boxer ed ero nelle mani fatate di una bella ragazza.
    
    Arrivato il momento di girarmi sul lettino sento che il mio sesso aveva preso una certa consistenza anche se non si poteva dire che ero propriamente eccitato. Nel voltarmi cerco volutamente il suo sguardo, che come immaginavo non potè fare a meno di cadere sulla protuberanza dei miei boxer, ma sia io che lei facemmo finta di nulla e la seduta proseguì come niente.
    
    Le nostre sedute andarono avanti per qualche settimana, la mia spalla migliorava ed in più devo ammettere che ogni volta che fissavo un appuntamento con lei non vedevo l’ora che arrivasse per concedermi un oretta di rilassanti e piacevoli massaggi nelle sue mani. Dopo diverse sedute il ghiaccio tra noi era rotto ma il rapporto era sempre rimasto molto professionale, come deve essere tra curante e paziente, tuttavia non disdegnavo sentire le sue mani sul mio corpo e nemmeno le sue toccatine, anche se indotte dai suoi movimenti curativi. Credo anche che lei se ne fosse accorta ma ebbi la sensazione che questa cosa le desse tutt’altro che fastidio.
    
    Venne il giorno della nostra ultima seduta, la primavera era ormai inoltrata e l’estate si avvicinava, siamo in quel periodo dell’anno in cui c’è il risveglio dei sensi e le donne iniziano ad indossare abiti leggeri e sempre più piacevolmente scoperti. Chiara, questo il nome della mia osteopata, nelle sedute invece indossa sempre la classica blusa da infermiera però di ...
    ... colore celeste. Trattandosi dell’ultima seduta fu una sorta di visita di controllo generale per tastare lo stato di tutti i miei muscoli e delle articolazioni. Ero sdraiato sul lettino a pancia sotto ed in un passaggio dei suoi gomiti sulla mia schiena sentì nell’appogiarsi su di me qualcosa che non avevo ancora sentito prima. Incredibilmente mi sembrò di sentire i suoi seni che nel passare sulla mia schiena strusciavano su di me, una volta, due, tre. Eppure non li avevo mai sentiti prima di allora, qualcosa doveva essere cambiato nei suoi movimenti. La sensazione era ovviamente molto piacevole, sentivo bene i suoi capezzoli e questo mi fece immaginare che fossero duri, la mia testa fantasticava mentre qualcos’altro nel frattempo si era svegliato. In un suo passaggio davanti alla mia vista l’occhio mi cadde sotto le sue braccia alzate e dalla manica della blusa si capiva chiaramente che sotto di essa la ragazza non indossava nulla, niente t-shirt e niente reggiseno. A quel punto ebbi la certezza che quelli che sentivo erano effettivamente i suoi capezzoli duri.
    
    Non potevo certo sapere se la cosa fosse stata voluta o fosse dettata semplicemente da una sua distrazione o dal caldo, sapevo però che ormai l’eccitazione mi era montanta bene e così a fine seduta temporeggiai sdraiato sul lettino prima di alzarmi.
    
    Lei mi chiese se andava tutto bene, io le risposi che andava benissimo, e lei sorridendomi e facendomi un occhiolino di complicità si avviò alla scrivania nell’altra ...