1. L’osteopata (prima parte)


    Data: 13/12/2019, Categorie: Etero Autore: ilcap, Fonte: Annunci69

    ... spalla, non senza dolore da parte mia, ma resisto stoicamente. Le sue mani sono calde e piccole ma hanno una certa forza che si concentra nelle dita, durante la seduta sono molto teso e attento al suo tocco ma solo per paura del dolore. Al termine della seduta mi alzo e mi rivesto, mentre lei si avvia per lavarsi le mani mi dice che ci saremmo potuti rivedere tra una settimana, io le rispondo che per me non c’erano problemi, nel rivolgerle la parola alzo lo sguardo e nello specchio del lavandino incrocio il suo che però furtivamente si abbassa, quasi come ad essere stata beccata a spiarmi mentre mi rivestivo. Fuori dallo studio, ripensando alla scena, mi è venuto un po da sorridere ma non ho dato molto peso alla cosa, si trattava certamente di una casualità.
    
    Al secondo appuntamento ovviamente saltiamo il colloquio e mi fa accomodare direttamente nella studio per la seduta. Mentre mi sto spogliando lei è ancora al lavandino, scambiamo due parole in cui mi chiede come sta la mia spalla dopo la prima seduta e di nuovo alzando lo sguardo incrocio il suo nello specchio. Sto per sbottonarmi la camicia e quasi come a cercare un angolo di pudore mi giro di spalle, nella parete di fronte a me però c’è un altro specchio e da questo posso vedere i movimenti di lei che però non si accorge di essere guardata. In compenso io mi accorgo che mentre mi sbottanavo e mi sfilavo i pantaloni lei mi fissava immobile dallo specchio del lavandino con le mani ferme sotto l’acqua.
    
    Mi giro e le ...
    ... dico: “Ecco, io sono pronto!”, e lei sorridendo mi risponde: “Bene, anche io!”. Ero nuovamente di fronte a lei in mutande, stavolta l’imbarazzo per me era evidente e a fatica trattenevo il sorriso, lei invece con un’aria molto professionale inizia a visitarmi, ad un certo punto mi fa girare di spalle e mi fa abbassare la schiena in avanti, sento le sue mani calde sulla schiena, con le dita mi scorre tutta la spina dorsale fino alla zona lombo-sacrale e per un attimo sento le sue dita insinuarsi nell’elastico dei boxer.
    
    “Bene, adesso ti puoi sollevare” mi dice con un filo di voce rassicurante quasi a istaurare un momento d’intimità. Lei mi gira intorno e con nonchalance infila le dita della mano destra nell’elastico dei boxer sul davanti per tirarmeli su. La disarmante naturalezza di quel gesto mi ha spiazzato, quasi non mi ero accorto che nel movimento i boxer a vita bassa che indossavo erano calati leggermente e mi ritrovavo l’elastico ad un centimetro delle mie parti intime. Il suo è stato un gesto ed un segno di attenzione che mi ha stupito e gratificato allo stesso tempo, quasi come una geisha che dedica le attenzioni al suo padrone per non farlo sentire mai a disagio.
    
    Durante il resto della seduta ripensando a questo gesto riuscivo a trovare in ogni suo tocco ed in ogni suo lieve movimento quel segno di attenzione verso di me che piano piano mi rilassava e mi faceva sentire sempre più nelle sue “buone” mani. Questa cosa mi piaceva e non nascondo che iniziava anche ...