1. L’osteopata (prima parte)


    Data: 13/12/2019, Categorie: Etero Autore: ilcap, Fonte: Annunci69

    A chi fa attività sportiva prima o poi capita di incorrere in qualche infortunio che può essere più o meno grave. Nel mio caso per fortuna grave non lo era, si trattava di una lieve infiammazione alla spalla sinistra e dopo alcuni esami di controllo il medico mi consiglia, oltre al riposo, qualche seduta dall’osteopata che a suo parere mi avrebbe giovato. Non conoscevo questa figura professionale e non conoscevo nemmeno nessuno che praticasse questa professione e così mi faccio consigliare direttamente dal medico che m’indirizza presso lo studio di una ragazza giovane ma già molto in gamba a suo dire.
    
    La chiamo e fisso il primo appuntamento per un sabato mattina a mezzogiorno. Arrivo sul posto, la sala di attesa era vuota, a quell’ora dovevo essere l’ultimo tuttavia c’era qualcuno dentro e così ho aspettato fino a quando è uscita molto trafelata una signora anziana. Dopo qualche minuto sento dei passi, la porta dello studio si apre e vedo affacciarsi una ragazza minuta, mora, capelli corti, che avrà avuto 27-28 anni. Mi guarda e con un sorriso solare e professionale mi dice: “Prego, si accomodi!”.
    
    Mi alzo ed entro nel suo studio, ero abbastanza sopreso di trovarmi di fronte una ragazza così giovane ed anche un pò spiazzato dal fatto che fosse molto carina.
    
    Iniziamo il colloquio conoscitivo in modo molto professionale, dalla conversazione percepisco che anche per lei non è comune trovarsi di fronte pazienti “giovani” avendo normalmente a che fare con persone anziane ...
    ... con problematiche legate all’età. La coversazione diventa più informale, le racconto i dettagli del mio infortunio, dei controlli medici e dei fastidi che sento, ad un certo punto considerando la breve distanza anagrafica mi chiede se possiamo darci del tu in modo da rendere il dialogo più diretto e spontaneo, cosa importante a suo dire per comprendere meglio le mie parole.
    
    Al termine del colloquio mi dice: “Bene, adesso andiamo di la sul lettino, dovresti spogliarti e restare in mutande e calzini.” Ci alziamo assieme, lei va al lavandino a lavarsi le mani ed io mi avvicino all’attaccapanni ed inizio a spogliarmi su un tappetino fino a rimanere in boxer e calzini. Prima mi fa salire su una bilancia per pesarmi e poi mi dice rimettermi in piedi sul tappetino e rimanere dritto e fermo davanti a lei voltandole le spalle. Rimango in quella posa per un minuto abbondante non capendo cosa stesse facendo e con un certo imbarazzo che iniziava a salirmi, poi con una voce leggera mi dice: “Adesso girati”.
    
    Mi giro, lei è li, ferma di fronte a me appoggiata ad un tavolino che scruta la mia corporatura dal basso all’alto, ogni centimetro delle mie gambe, dei miei muscoli, delle mie ossa, non posso fare a meno di guardare la sua espressione incuriosito e imbarazzato allo stesso momento: in mutande davanti ad una ragazza più giovane di me che osserva ogni angolo del mio corpo...
    
    Passato quel minuto eterno d’imbarazzo mi fa distendere sul lettino ed inizia a toccarmi e massaggiarmi la ...
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