1. La marchesina e il manager: debuttanti ma non troppo


    Data: 13/12/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    ... di desiderio troppo a lungo represso. Le nostre lingue giocarono a lungo; assaporai inebriato il profumo dei suoi capelli che accarezzavo delicatamente prolungando quel momento. Il primo bacio è sempre qualcosa di speciale. Ormai nessuno si sarebbe tirato indietro. P. era venuta li per vivere liberamente la sua fantasia. Per scoprirsi puttana. Lo sapeva lei e lo sapevamo noi. Ormai tutti i freni erano saltati. Le chiesi se fosse eccitata e lei abbassò gli occhi. Una risposta anche quella. Inequivocabile. M era apertamente eccitato. Le chiesi di allagare le cosce. Il vestito risalì. Apparve il pizzo, la pelle nuda. Centimetro dopo centimetro P si apriva come un fiore. Il suo intimo era già umido.
    
    M mise in atto una delle fantasie che avevamo creato assieme lui ed io. La fece alzare. Le pose al collo in collare da slave che giaceva sul tavolo. La tensione era all'apice. Le sfilò il vestito e ammirai apertamente quel corpo slanciato ed elegante. Possedeva a un tempo la grazia della ragazzina e il fascino della donna. Per un istante fu M a prendere il controllo. Mi diede simbolicamente la catena del guinzaglio. Me la stava affidando. Me la stava donando consapevolmente, certo ormai che io fossi la persona giusta, quella che a lungo avevano cercato. Questa consapevolezza, questa responsabilità non mi spaventavano. Come avevo spesso ripetuto io nella connessione e non nella prestazione. Non mi ero vantato con loro (come del resto con nessuno) di mirabolanti performance. La ...
    ... ginnastica con mi interessava. Non era un esame né per me né per loro. Era un viaggio. Il più profondo e affascinante. Il viaggio che fa appello alle fibre più intime e segrete del nostro essere, per chi lo voglia affrontare. Fu M a chiederle di tirare fuori il mio cazzo. Si sedette nuovamente al mio fianco sul divano e inizio ad abbassarsi. Ma il mio sguardo si fece improvvisamente imperioso. La fissai. Senza parlare le indicai il pavimento di fronte a me. Alzò per un istante gli occhi verso suo marito, a chiederne la tacita approvazione. M in quel momento avrebbe dato la sua approvazione a qualsiasi cosa. Il suo sguardo aveva qualcosa di trasognato. Provava quella vertigine che ben conosco. Sapevo esattamente cosa attraversasse la sua testa. P non esitò più. Come una docile troia si inginocchiò. Anche lei desiderava superare l’imbarazzo e l’agitazione che mischiandosi alla sua eccitazione creavano un cocktail emotivo inebriante. Fissavo ogni sua mossa. Le sue labbra scesero rapide. Il calore della sua bocca mi invase il cazzo e il cervello. La maialina giocava con lo sguardo, spiava ogni mia espressione in cerca di approvazione. In quegli sguardi c’era una complicità.
    
    Finii di spogliarmi a mia volta. M le disse di andare in camera con me mentre lui si sarebbe trattenuto ancora un poco in sala. La presi per mano. La luce rossa illuminava il letto dove sarebbe stata montata come una cagna. Ancora baci passionali fra noi in piedi mentre le accarezzavo la pelle morbidissima e ...
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