1. Stento a riconoscermi.


    Data: 07/12/2017, Categorie: Gay / Bisex Lesbo Autore: BlackCat, Fonte: RaccontiMilu

    Stento a riconoscermi.
    
    Mi guardo allo specchio: capelli arruffati, occhi cerchiati, rossetto sbavato, segni di dita sul seno, una traccia umida sulla pancia. Il segno del piacere. Non mio.
    
    Già… avevo bisogno di una distrazione, ma francamente non era questo quello a cui avevo pensato. Una lei-lui… no, cioè… nemmeno so come si definisce… una lesbica che si comporta come un uomo. E pure prepotente.
    
    Oggi era stata una brutta giornata in ufficio. Pesante, impegnativa, cruda. Così prima di andare a casa mi sono scelta un bar e ho optato per un bicchiere di smemorello. Insomma, ho lasciato scegliere al barista cosa facesse al caso mio.
    
    “Brutta giornata?” chiede lui. La mia faccia evidentemente parlava da sola.
    
    “Si, fammi dimenticare. Dammi qualcosa che mi stordisca e mi tiri su…”
    
    Nemmeno mi sono accorta che il bar era pieno. Ragazzini universitari che per sentirsi grandi si fanno di Aperol Spriz come se fosse acqua. E per fortuna che è vietato fumare, altrimenti sarebbero come ciminiere. E sono rumorosi. Perfetto per la mia fine giornata!
    
    “Scusa!” un ragazzotto brufoloso mi guarda dopo avermi dato uno spintone “Ops…Scusi…” e si allontana sogghignando.
    
    Già, sono vecchia… anche i vecchi hanno bisogno di staccare. Che poi tu, da cosa stacchi?!? Dai brufoli???
    
    In quella, torna il barista con un bicchiere enorme con dentro un liquido dello stesso colore del Coccolino.
    
    “E’ per me quella cosa???”
    
    “Vedrai che ti farà bene!” e dagli con sto TU. Ho 40 anni!!! ...
    ... Non sono una ragazzina come ‘sti qua e vorrei ogni tanto che mi si desse un po’ di credito! Cazzarola! Ho anche un posto di prestigio in azienda!
    
    Grugnisco pensando a tutto questo e odoro il detersivo… ha un buon profumo di cocco e di spiaggia… già così mi porta via. Bah… proviamo…
    
    “Poi dimmi com’è…”
    
    Giro gli occhi da sopra il bordo del bicchiere e vedo due occhi verdi che mi guardano.
    
    “Fa meno schifo di quel che sembra” rispondo.
    
    Una cascata di riccioli rossi si agita mentre dalle labbra esce una risata cristallina.
    
    “Ci credo bene! Ci ho messo mesi per ottenere il giusto mix!!! L’ho creato io quel cocktail. Volevo qualcosa che facesse dimenticare la giornata a chi lo beveva. Di solito funziona.”
    
    “Ti saprò dire quando l’avrò finito.” Gorgoglio prendendo un altro sorso.
    
    “Fai con calma… io aspetto qui… Sono Mara, proprietaria della baracca…”
    
    In completo blu, con una camicia bianca col collo alzato, aperta fino a rivelare che non porta il reggiseno, d’altronde, non le servirebbe… un bel seno tonico e tondo che alla nostra età (Mara avrà suppergiù la mia stessa età) o te lo sogni o te lo paghi…
    
    “Greta. Avventrice. E davvero vorrei che questa tua creazione cancelli la mia giornata. Avrei solo voglia di annullarmi oggi…” rispondo sollevando il bicchiere in un inequivocabile gesto di brindisi.
    
    Mi guarda Mara. Di sottecchi. Sorridendo. Cominciamo a parlare del più e del meno, di come è cambiato il pubblico nei bar, di come eravamo diverse noi all’età ...
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