1. T’aspetterò stasera


    Data: 01/12/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Finalmente arrivò pure per me la tanto sospirata estate, perché in seguito a un intero e logorante periodo d’un faticoso anno d’ingente lavoro, al momento avevo il pieno e incontrastabile diritto per cui potevo distendermi e riposarmi al sole come meglio m’aggradava fare. Gli ombrelloni sul litorale di Arbatax in Sardegna erano già tutti occupati, mentre il mese d’agosto prometteva calde giornate e intriganti serate, rinfrescate solamente dalla piacevole brezza marina della sera.
    
    L’aria era abbondantemente satura dall’odore salmastro proveniente dalle onde che s’infrangevano contro quegli scogli rossicci, la mia schiena scottava, giacché ero da troppo tempo esposta al sole, a tal punto m’alzai dal lettino e m’incamminai verso il bagnasciuga. Mi fermai provando piacere dell’acqua fresca sui piedi accaldati dal sole e osservai la spiaggia che s’allungava per tutto il litorale come un vasto serpentone bianco. Una folata di vento fece ricadere sul mio viso i capelli lunghi legati distrattamente in una coda, io li scostai senza distogliere lo sguardo dalla figura che nel frattempo s’avvicinava di fronte. Era un ragazzo snello, alto e moro, munito di scarpe da tennis e con un paio di pantaloncini corti, poiché correva sul bagnasciuga ascoltando la musica proveniente dal suo aggeggio che teneva in mano, mentre una fascia bianca sulla fronte rendeva i suoi tratti ancora più affascinanti e pronunciati.
    
    Io guardai l’orologio, visto che erano le cinque e mezzo del pomeriggio, ...
    ... essendo in perfetto orario come ogni giorno. Lui correva lungo la spiaggia, mi passava accanto, mi guardava per un attimo negli occhi, dopo di che proseguiva sul bagnasciuga lasciando dietro di sé un profumo misto di dopobarba, di deodorante e d’acqua di mare. Dopo che mi fu passato accanto io mi tuffai in acqua per sconfiggere il calore del sole sulla pelle e l’eccitazione che gli occhi verdi e intensi di quello sconosciuto m’avevano provocato. Nuotai avanti e indietro dalla riva agli scogli per due o tre volte, poi respirando a fatica ritornai verso il lettino, agguantai l’asciugamano e qualcosa cadde nella sabbia, un piccolo quadretto di carta con su scritto:
    
    ‘T’aspetterò là di sotto alla lanterna sul promontorio. Alle dieci di sera’.
    
    Io ero euforica e notevolmente sorpresa per quell’inattesa scoperta, frastornata e sbalordita tra l’altro per quella rapida decisione, quella sera scelsi con cura il mio abbigliamento, indossai un abito lungo, un reggiseno e un paio di sandali, afferrai dal cassetto un perizoma, lo guardai, poi lo riposi di nuovo. L’abito mi fasciava perfettamente i fianchi, perché la linea elasticizzata d’un qualunque indumento intimo sarebbe stata fuori luogo, così raccolsi i capelli in una coda lasciando che i riccioli mi ricadessero sulle spalle e sulla fronte, da ultimo un velo di trucco rese il mio sguardo più attraente. In conclusione m’incamminai godendo della brezza fresca della sera che s’insinuava sotto l’abito e tra le gambe, rinfrescando la mia ...
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