1. la mamma non si tocca


    Data: 30/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Incesti Autore: risoamaro_m, Fonte: RaccontiMilu

    ... indossato nessun tipo d’intimo. Mi sono seduta sul letto di lato a lui, ero emozionata, osservavo il suo corpo mentre sentivo bruciare il mio, lo volevo! Ho accarezzato piano il suo petto, l’ho svegliato con un bacio, mentre indugiavo con la mano accarezzandolo scendendo sempre più in basso ‘. ‘Buon giorno amore, ti ho portato il caffè”.. lui si tira su, si appoggia alla spalliera del letto, prende la tazzina in mano e beve, mi osserva, vede che desidero il suo meraviglioso palo che si è drizzato appena lui ha indugiato con lo sguardo sul mio corpo. Lo bacio sulla guancia, lui mi asseconda, tento il tutto per tutto, afferro il tanto desiderato membro che ora svetta duro e gonfio davanti a me. Lo stringo un poco, ne saggio la consistenza, è durissimo, tanto che quasi vengo dal piacere di stringerlo, lo sego un poco, lo voglio, desidero averlo dentro sono un vulcano pronto a esplodere, colo fra le gambe in maniera incredibile ‘.. ‘ che fai’!?!?…. mi dice, e di scatto afferra il mio polso, lo sposta e libera il cazzo dalla stretta della mano. Si alza in piedi, mi osserva sbigottito ‘ ‘ che cazzo fai?, sono tuo figlio, vorresti che ti scopassi?, ma sei pazza, ti sei guardata, sei vecchia. Io sono abituato a fiche che hanno meno della metà dei tuoi anni, e poi smettila di offrirti come una puttana, che credi, mi ero accorto, che mi mettevi sempre sotto il naso, il tuo culo o la tua fica.’ Lo guardo delusa, mi ha rifiutato, sono umiliata da mio figlio, lui mi osserva e ...
    ... continua, ‘ sei una vacca, una pervertita che vuole farsi suo figlio, vattene, altrimenti lo racconto a papà, e smetti di fare la troia’. Mi afferra per un braccio e mi scaraventa fuori dalla camera spingendomi con un piede. Scappo, mi rifugio delusa e arrabbiata in camera mia. Mi distendo sul letto le lacrime rigano il mio volto, mi sento umiliata, come diavolo ho fatto a ridurmi così. Poco dopo lo sento uscire, mi masturbo con furore, gemo, ma nemmeno tre dita piantate dentro di me riescono a placare il mio desiderio. La settimana dopo passa con lui che quasi m’ignora, specie se siamo soli, mentre io cerco, con un comportamento più casto, di non provocarlo, ma ho sempre la sensazione di avere il suo sguardo addosso. Il sabato notte torna tardissimo, consapevole che Carlo è assente, porta con se una ragazza, si chiude in camera con lei, la scopa facendola urlare per almeno due ore. Il sottile muro che separa la camera mia dalla sua non attutisce nessun gemito, e lui a voce alta loda il piacere che lei gli da mentre lo succhia o lo fa godere. Poi molto tardi la ragazza va via. Passo quasi la notte in bianco, mi masturbo ma non serve a placare il desiderio che ho di lui. Il mattino decido di uscire, voglio andare a camminare per scaricarmi un poco, mi alzo, faccio la doccia, mi masturbo mentre l’acqua scorre sul mio corpo. Sono talmente presa dal mio solitario piacere che non mi accorgo della sua presenza, nudo con il cazzo in mano sta appoggiato allo stipite della porta, si sega ...
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