1. Ogni maledetto weekend (uno)


    Data: 04/12/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Stalio, Fonte: Annunci69

    ... i maschi e quello per le femmine; la porta del bagno dei maschi era accostata e dentro non c'era nessuno, mentre quella del bagno delle femmine era chiusa. Stavo per chiamarla, quando cominciai a sentire chiaramente dei sospiri provenienti dall'interno, inequivocabili, poi una voce maschile: "Mettiti così, più giù, così, tieni, tieni." ed "hooooo, haaaa...."
    
    Qui stanno scopando, pensai, e tornai in sala per verificare se Elena fosse tornata al tavolo. Niente.
    
    Forse era uscita a prendere una boccata d'aria? Andai fuori nel giardinetto ma non c'era neanche lì, pensai di andare dov'era stazionata l'auto, niente.
    
    Rientrai nel locale proprio nel momento in cui, uno dei ragazzi della tavolata, stava uscendo dai bagni, mi guardò sorpreso, e notai sul suo viso quasi un ghigno, un sorriso beffardo e mi accorsi che anche gli altri stavano guardando verso di me.
    
    Pensai: ma cosa cazzo hanno da guardare?
    
    Fu un lampo che mi colpì all'improvviso: non è che Elena? Dovevo sapere.
    
    Tornai nei bagni, la porta di quello delle femmine era ancora chiusa, ma io dovevo sapere, così presi la maniglia ed aprii la porta di botto: dentro c'era Elena, mia moglie, il mio amore, che con la carta igienica si stava asciugando del liquido biancastro che le colava lungo le gambe.
    
    Nel vedermi così all'improvviso, sorpresa, fece un balzo all'indietro. Il rossetto sulle labbra era un po' sbavato, e lei aveva il fiatone e le guance rosse.
    
    "Cosa stai facendo Elena?"
    
    "Ho fatto pipì e mi sto ...
    ... asciugando. Aspettami al tavolo che arrivo."
    
    Guardandola serio: "Eri tu vero? Eri tu col ragazzo."
    
    "Che ragazzo? Dammi due minuti ed arrivo."
    
    Sconsolato e con la morte nel cuore tornai al tavolo, i cinque ragazzi erano alla cassa, e dopo aver pagato andarono via.
    
    Elena arrivò dopo un paio di minuti, si era sistemato il rossetto alle labbra, e sorrideva: "Ma cosa ti viene in testa? Che ragazzo intendevi? "
    
    "Elena vi ho sentito benissimo, non mi prendere per il culo."
    
    "Ti sbagli Giulio, anche prima mi sentivo costipata e non riuscivo ad evacuare."
    
    "Già, giusto. Anche prima, era sempre lo stesso o uno dei suoi amici?"
    
    "No, dai, smettila. Perché mi dici queste cose?"
    
    "Andiamo via, parleremo a casa."
    
    Pagai il conto ed uscimmo fuori. In macchina non scambiammo neanche una parola, c'era un'aria pesante che si poteva tagliare con il coltello.
    
    Arrivati a casa l'affrontai subito: "Elena dimmi la verità: da quanto tempo mi stai facendo le corna?"
    
    "No, io ti amo, come potrei?"
    
    Mi avvicinai, e tenendola ferma con forza, mentre lei provava a divincolarsi, le ficcai due dita dentro la fica e quando me le portai vicino al naso, non ebbi più dubbi, se mai ne avessi avuti: indubbiamente le dita odoravano di sperma maschile.
    
    "Brava, ti faccio i miei complimenti. Qui finisce il nostro matrimonio."
    
    Scoppiò a piangere e crollò su una sedia.
    
    Poi singhiozzando: "Perdonami, non so come spiegartelo."
    
    Guardandola serio: "Non c'è niente da spiegare, mi ...