1. La troia a pagamento


    Data: 06/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Toro, Fonte: EroticiRacconti

    ... mutande la bestia e subire quello che aveva in serbo per lui senza urlare.
    
    Rimase sbalordito dal cazzo che uscì da quegli slip. Era lungo, ma la cosa più inquietante era quell’enorme cappella lucida. Capì all’istante perché tutti si rifiutavano. Ma lui non poteva ormai, era troppo tardi e quel tipo di contratto non si poteva rescindere e si doveva soltanto onorare fino alla fine.
    
    Cominciò a godersi la cappella che riempiva da sola quasi tutta la bocca. La leccò come un gelato, alternando a questi tocchi di lingua, ingoiate profonde. Non riusciva però a prenderne più di metà. Sperava fosse sufficiente come preliminare. Non riuscì a finire il pensiero che sentì una mano sulla testa che la tirava in avanti. Quando là cappellona arrivò all’imbocco della gola, di riflesso puntò le mani sulle grandi cosce di Gabriele ed irrigidì il collo. Lo sentì ringhiare: “Devi ingoiarlo tutto, se non riesci a tenere le mani ferme te le lego. Capito? Il mio cazzone deve entrarti completamente sia in bocca che nel culo e non ti farò lo sconto nemmeno di un millimetro. Sei la mia troia pagata per questo e devi fare tutto come si deve!”. Non aveva altra scelta che provare ad ingoiare sperando di non strozzarsi. La mano cominciò a tirare, il cazzone si faceva strada nella bocca e quando arrivò alla fine della bocca, prese un bel respiro e con fatica ingoiò il cazzone fino in fondo. Gli lacrimavano gli occhi e quando la presa si allentò ed il cazzone uscì pieno di una saliva densa e copiosa, ...
    ... Gabriele gli disse: “Questa saliva così densa ti faciliterà il compito tra poco, quando ti spaccherò il culo! Adesso vai in camera e mettiti a pecora sul letto. Tieni il jockstrap.”. Erano ordini precisi e concisi e facevano capire subito chi comandava.
    
    Alberto si alzò ed andò in camera, sperando che il culo si rilassasse e permettesse allo stupro di essere il meno doloroso possibile. Si mise a pecora e dopo poco il toro arrivò. Si mise al suo fianco in ginocchio sul letto, con il cazzone ancora duro all’altezza della sua bocca. Prima però gli mise due dita in bocca per fargliele bagnare con cura. Le due dita si portarono al suo buco del culo e, appena prima che cominciassero ad entrare, il cliente gli infilò di nuovo il cazzone in bocca. Per fortuna che il bestione teneva occupata la mente e la bocca della troietta, perché quando le dita cominciarono ad entrare insieme il culo cominciò a bruciare. L’istinto fu di stringere il buco, ma le dita continuarono a ravanare ancora più intensamente ed il dolore cresceva. Lo stallone allora gli disse: “l’unico modo che hai per soffrire meno è rilassarti. Io non mi fermerò fino alla fine, l’unica che può scegliere di soffrire per tutto il tempo oppure cominciare a godere sei tu”. Detto questo ricominciò a ravanare il culo ed a spingere il cazzone in gola. Dopo un po’, tolse le dita dal culo e sfilò il cazzone dalla bocca bello umido.
    
    Era arrivato il momento: il toro si mise nella posizione della monta, pronto a spaccare la sua ...