1. Amica/nemica/amante


    Data: 06/11/2019, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Luana. Io e Sandra siamo amiche. Amiche per quanto possono esserlo due colleghe da due anni che talvolta s’incontrano anche fuori dal lavoro.
    
    Rapporti cordiali, qualche piccola confidenza, qualche pettegolezzo, darsi una mano, stare bene insieme. In pratica un’amicizia che aspetta un’occasione per approfondirsi o per rompersi.
    
    E qui entra in gioco la mia gelosia, responsabile unica del mutare dei nostri rapporti.
    
    Una settimana fa, di sabato, io e il mio ragazzo Giuseppe andammo in un locale a ascoltare della musica dal vivo di un piccolo complesso che conoscevamo. Eravamo a un tavolino appartato sorseggiando le nostre bevande quando scorgemmo Sandra sulla pista che ballava con un’amica entrambe attorniate da alcuni ragazzi.
    
    Devo dire che era veramente carina. Non che io sia da meno, entrambe abbiamo 28 anni, entrambe possiamo definirci ‘fighe’, un po’ ci assomigliamo, capelli castani con permanente lei e lisci io, il suo seno &egrave più florido del mio (che ho una terza) ma il mio sedere &egrave migliore, più ‘a mandolino’ del suo che &egrave comunque un bel sedere tornito. Dicevo che era carina. Shorts di jeans inguinali sfrangiati che parevano più adatti a una diciottenne ma che stavano magnificamente anche a lei, scoprendo parecchi centimetri delle natiche che agitava a tempo con la musica. Maglia bianca, ampia, scesa su una spalla con profonda scollatura dietro che mostrava la sua schiena sinuosa e evidenziava come non indossasse il top (cosa che ...
    ... si notava anche dal davanti vista la grazia di Dio che ballonzolava). Non rimaneva nuda sopra solo grazie a una stringa strategicamente posta sulla schiena a trattenere i lembi. Devo ammettere che piaceva anche a me che lesbica non sono (a parte qualche fantasia mai concretizzata) ma soprattutto a Giuseppe che non le staccava gli occhi di dosso.
    
    Dopo alcuni minuti ci vide e ci fece un cenno di saluto continuando a ballare. Dieci minuti dopo la vedemmo arrivare, tutta allegra e baldanzosa, salutarci ancora con un bacio sulle guance sia a me che a Giuseppe per poi accomodarsi al nostro tavolo. Parlammo del più e del meno, bevemmo ancora e poi ci portammo in pista per ballare. Ci stavamo divertendo quando ebbero la malaugurata idea di mettere dei lenti. Giuseppe stava per prendermi tra le braccia quando Sandra s’intromise:
    
    ‘Me lo presti?’
    
    e senza attendere risposta lo abbracciò iniziando a ballare. Io rimasi un attimo sconcertata ma subito un ragazzo mi chiese di ballare (anche io facevo la mia figura, in pantaloni neri attillati e maglietta bianca stile baby-doll semitrasparente). Il ragazzo non era male, cercò di essere gentile, di rimorchiarmi con frasi a effetto di cui però non sentii praticamente nulla intenta com’ero a guardare Sandra e Giuseppe. Vedevo lei stringerlo, poggiargli la testa sul petto, e quel cazzone che non faceva niente per evitarlo. Mi infuriai, con una scusa mollai il ragazzo e tornai al tavolo aspettando i due, fui anche sgarbata con un altro ...
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