1. Villaggio di houer capitolo 5


    Data: 05/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi, Fonte: Annunci69

    ... una voglia matta, ma se sei stanco…”
    
    “Non sono più stanco.
    
    Sono pronto.”
    
    “Mark, davvero vuoi?”
    
    “Si, sono stato egoista prima.”
    
    Josh mi baciò ancora.
    
    “Allora, va bene.”
    
    “Come devo mettermi?”
    
    “Ci scambiamo i posti.”
    
    Ci posizionammo come prima, di fianco, ma a posti invertiti.
    
    “Porta le ginocchia quasi sul petto, gioia mia, e solleva un po’ la gamba in alto.”
    
    “Così va bene?”
    
    “Si, bravo.”
    
    Jo passò un braccio sotto il mio collo e l’altro sopra il busto e mi abbracciò il petto. Il calore del suo corpo mi riscaldò le spalle e la pelle delicata del suo cazzo già turgido mi accarezzo le natiche insinuandosi tra di loro. Un sussulto di piacere si sprigionò dal mio corpo e l’eccitazione salì a mille. Anche il mio cazzo divenne immediatamente turgido. La nostra giovinezza e la nostra vitalità ci teneva sempre pronti ed eccitati.
    
    “Cosa devo fare, ora?”
    
    “Nulla, Mark, rilassati. Penso io a tutto, va bene? Goditi questi nuovi momenti. Sei nervoso?”
    
    “No, anche se è la prima volta.”
    
    “Hai fiducia in me.”
    
    “Certo.”
    
    “Lasciati andare tranquillo, allora.”
    
    Mi abbandonai a lui, tranquillo e sereno come mai ero stato, come lui era stato tranquillo e sereno quando ero stato io a penetrarlo. Lui sapeva ciò che faceva.
    
    Si sputò abbondantemente saliva sulle dita e se le passò sul cazzo, tante volte e poi anche sul mio buco. Le sue dita ungevano il buco con delicatezza e l’eccitazione si tramutava in fuoco. Era un piacere nuovo. Quanto ...
    ... imparavo da Joshua.
    
    Mi inumidì più volte il buco portando la mia eccitazione al massimo e instillandomi il desiderio di essere penetrato con più solerzia, non volevo più aspettare. Così quando la sua cappella mi puntò il buco, il piacere mi fece istintivamente incurvare la schiena all’infuori e mi fece mordicchiare le labbra.
    
    Gli eventi poi si succedettero con una velocità tale che non ebbi il tempo di reagire. Joshua mi tappò la bocca con la mano e con un colpo secco mi sfondò il culo. Il dolore fu insopportabile e, se non fosse stato per quella mano, l’urlo, benché strozzato dalla mia paura che si sentisse, si sarebbe propagato per tutto il villaggio. Invece rimase rintanato dentro la mia bocca, ma gli occhi mi uscirono dall’orbita.
    
    “Scusami, Mark, scusami, lo so cha fa male” mi disse Jo con tono molto dispiaciuto.
    
    “Toglimelo, fa troppo male.”
    
    “Sopporta amore, fallo per me.”
    
    “Fa troppo male, per Dio, perché non mi hai avvertito?”
    
    “Sarebbe stato peggio. Ti saresti contratto e sarebbe stato più doloroso.”
    
    “No, mi sarei preparato.”
    
    “Perdonami, amore.”
    
    “Mi hai preso a tradimento.”
    
    “Il dolore scemerà, amore mio, perdonami.”
    
    “Fa un male boia, toglilo.”
    
    “Perdonami.”
    
    Ero arrabbiatissimo. Il culo mi doleva. Non erano bastate le vergate del signor padre? In confronto erano state meno dolorose.
    
    Potevo pensare che Joshua lo avesse fatto con malizia, con sadismo?
    
    Lo pensai, ma solo perché ero annebbiato dalla rabbia e dal dolore.
    
    “Lasciami ...