1. Oscillazioni incontrollate


    Data: 02/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... deliziosa sgualdrina preferita? Come attaccamento e devozione le sgualdrine eseguono tutto quello che il principale ordina loro, anzi il loro boss”. “Sì, senza dubbio, nessuna seccatura, lo sai molto bene che io eseguo senz’incertezza tutto per te” – esclamo io determinata e persuasa più che mai. “Dai, adesso leccagliela, incitala e spronala a dovere per me. Avanti puttana, dacci dentro, inizia Simonetta”. Io avverto freddo, l’acqua che ho ancora sul mio corpo si sta rinfrescando cagionandomi fremiti, perché la pelle d’oca compare. La particolare zona calda del mio corpo è rimasta la mia fica, nonostante non capisco che cosa desideri da me il mio boss, la mia pelosissima fica è canicolare, predisposta e ingorda di lui. Percepisco che alcune stille di piacere mi fuoriescono bagnandomi le cosce, in quel mentre mi curvo su di lei, le spalanco la fica e inizio a leccarla. La mia lingua slitta fra le grandi labbra della sua fica tumida, le passo le mani sulle chiappe scanalate dallo scudiscio di prima. Che inedita e bislacca sensazione che provo, perché al presente la diffidenza e il rovello di poc’anzi è scomparso, dal momento che adesso nutro e provo solamente una smisurata voglia di lei, una smania di brandirla, un ghiribizzo d’adularla. La mia lingua filtra e procede sul suo grosso clitoride, la mia bocca lo sigilla sfiorandolo con i denti, poiché è un’invasione senza dolore, lo succhia, dopo la lingua riprende a scorrere ed entra nel suo pertugio, là m’accorgo che sprigiona ...
    ... una fragranza unica e libidinosa, io la sento fremere fra le mie mani, capto il suo corpo appassionato che vuole che la prenda, sì, lei mi dichiara che brama essere afferrata. La mia mano sfiora l’aggeggio di gomma, lo sposta, lo dimena lievemente dentro il suo ano, al presente il suo addome inizia a spostarsi, mentre io capto distintamente i suoi piagnucolii attenuati, in quanto noto ora che ha il fazzoletto. Le sue gambe mi premono contro la testa, non vogliono che mi distolga, allorquando lui irrompe in modo inquieto annunciando: “Smettila sgualdrina, tu non devi procurarle piacere, quella resterà unicamente la mia individuale prerogativa, un mio privato diritto, non dimenticarlo”. Adesso lui è in piedi dinanzi a me, mi sta posizionando le polsiere, mentre lei frigna ancora. Io sto gocciolando, i miei irti capezzoli cercano l’aderenza delle sue dita, bramano il contatto, eppure non lo trovano, lui mi sta annodando al puntello con le gambe allargate e con il didietro spalancato e le braccia sospese in alto. Al presente capto il nerbo della frusta agitarsi, lo intercetto nell’aria, in un baleno si posa sulla mia schiena. Capto di netto la compattezza dell’accostamento, l’acqua deve aver espanso i forellini della cute, poiché ha riportato la mia reattività al livello maggiore. Diversificate e gradevoli percosse s’avvicendano sulla mia schiena, ulteriori lamenti fuoriescono dalle mia bocca, inedite suppliche, tuttavia quest’oggi non c’è compassione né indulgenza alcuna. Non ...