1. Oscillazioni incontrollate


    Data: 02/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Stamattina presto mi sono svegliata alquanto agitata e notevolmente scossa in modo eloquente, ripensando al sogno atroce e offensivo che avevo compiuto. Mi desto sennonché bruscamente dal talamo dirigendomi inquieta verso la vetrata del mio studio, squadrando là di sotto nel giardino mentre due gatti scorrazzano rincorrendosi spensierati. Ho addosso ancora i residui di quel brutto sogno, m’accorgo che sono afflitta e angosciata nell’animo, finché il telefonino già trilla sopra la mensola distraendomi ben presto da quei lugubri e scoordinati pensieri, perché è lui che come di frequente in modo sbrigativo sommariamente m’ingiunge: “Simonetta, ascoltami bene, adesso va di sopra e immergiti nella vasca da bagno, bada bene però di non venire fuori da là dentro fino a quando io non arriverò da te. Hai afferrato il concetto?” “Sì, certo, sei stato chiaro come il sole” – enfatizzo io di getto assecondandolo nei suoi viziosi intenti. In realtà non afferro né comprendo esattamente che cosa voglia compiere, non sono all’altezza di fiutarlo, eppure ci provo. Per quale sua inedita ragione io devo andare a farmi un bagno, mentre lei resta assieme a lui in sua compagnia, che diamine avrà in testa. Piuttosto perplessa e insolitamente scettica m’appronto per eseguire il compito che lui m’ha invocato, sicché inizio ad aprire il rubinetto dell’acqua e mi colloco sul bordo della vasca osservando lo scorrere del liquido, in seguito per non rimuginare né scervellarmi ulteriormente rovescio dentro ...
    ... la vasca un bel quantitativo di detergente profumato, così come il meccanico e istintivo trastullo che compivo quand’ero una pargoletta. Rammento ancora oggi, che d’adolescente serbavo un altro svago che peraltro privilegiavo, per il semplice fatto che era quello d’appoggiare una seggiola di vimini sul pavimento. Successivamente salivo cavalcioni sulla sua coscia, sollevavo la sopravveste e debuttavo a frizionarmi la fica. Chi frattanto m’osservava, poteva intuire che volessi baloccarmi svagandomi ad andare a cavallo, giacché io furbamente e con malizia glielo lasciavo credere, fintanto che contrariamente vagheggiavo d’essere una balda, disinvolta e poderosa reclusa, asserragliata umilmente dentro un minareto, dove il suo possente sorvegliante potesse esigere e invocare di tutto, anche se onestamente non potevo né avevo sperimentato né tastato che cosa fosse in modo globale quel concetto. Un’altra amabile e avvenente cornice, era quella di me medesima, esposta in bello sfoggio e riposta in liquidazione su d’un piedistallo, messa in posa come presso la bancarella delle soggiogate e vessate serve che attendono inesorabili la loro augurale sorte, riflettendo tuttora che neppure avevo la minima cognizione che cosa fosse ineccepibilmente il sesso, immaginatevi la concezione del sadomaso, che sono nel senso del termine l’insieme di quelle pratiche erotiche basate sull’imposizione di sofferenze fisiche o mentali su d’un partner. Molto cospicui sono gli studi sulla correlazione fra ...
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