1. Come una vita può cambiare 16


    Data: 24/09/2017, Categorie: Etero Autore: Harael12, Fonte: EroticiRacconti

    ... ascoltò, il suo piede, libero dalla scarpa stava risalendo la mia gamba).
    
    o Uhmm.. ho una gran voglia, senti come si sta indurendo, anche lui ha voglia di me.
    
    Sarà una lunga notte, sono già eccitata.
    
    o Dani.. sei una gran troia, dopo ti scopo fino a quando non mi chiedi pietà.
    
    o Bello il mio ingegneretto cazzuto e porco, sarai tu a chiedermi di smettere.
    
    Tornarono rapidamente dalla pausa sigaretta, appena in tempo per l’arrivo delle portate, il Direttore commentò nell’immediato che la temperatura si era abbassata notevolmente e da lì si susseguirono i soliti stupidi commenti riguardanti le stagioni.
    
    Daniela proseguiva, ci sapeva proprio fare, il mio membro era già in totale erezione, se avesse potuto sarebbe uscito da solo dai pantaloni; con il piede era risalita fino alla mia patta e mentre parlava, la sua pianta roteava lentamente accarezzandomi l’asta, le mie gambe sotto il tavolo rimanevano larghe un po’ per l’erezione, ma soprattutto perché mi eccitava la situazione.
    
    Il piede ad un tratto si fermò, nel mentre si stava portando alla bocca il calice di vino, lo sentii scorrere verso il basso, prima di scostarsi con l’alluce mi solleticò le palle.
    
    La cena terminò il Direttore si avviò per pagare con la carta di credito aziendale e chiedere cortesemente al maître se ci avesse prenotato un taxi.
    
    Arrivati in albergo ed ognuno ritiratosi nella propria camera, iniziammo a mandarci dei messaggi con Daniela, volevamo attendere che Nadia si fosse recata ...
    ... nella camera del capo, ma dopo quasi venti minuti che eravamo appostati dietro le porte non accadde nulla.
    
    o Sono qui che aspetto il tuo cazzo, rimango vestita o comincio a spogliarmi?
    
    o Voglio strapparti i vestiti da addosso..
    
    (Quando mi arrivò una video chiamata).
    
    “Ciao ingegneretto, io comincio da sola se non vuoi venire”, era seduta sulla sedia con le gambe accavallate sopra la scrivania, aveva sistemato il telefono in modo che la potessi ammirare interamente e lei avesse le mani libere; “sono stufa di guardare una porta, dato che non ti va, comincio da sola”.
    
    Iniziò con l’aprirsi la camicetta, la osservavo accarezzarsi il seno e con la lingua inumidirsi le labbra, le sue mani scesero ai lembi della gonna ed alzandola allargò le gambe in favore di camera; scostò l’intimo con la mano destra e si mise un dito in bocca, simulando un pompino, entrava, ed usciva, leccava la punta del dito.
    
    Mi guardò ancora e mandandomi un bacio scese con il dito davanti al suo monte…
    
    Non mi trattenni più le urlai di aprirmi la porta e riattaccai; dopo aver dato l’ultima occhiata dallo spioncino aprii la mia camera e nel mentre stavo per mettere fuori il piede vidi la porta del Direttore aprirsi, con un balzo tornai indietro, accostando la porta, lentamente la richiusi e tornai a sbirciare fino a quando lo vidi entrare nella camera della sua assistente. Era giunto anche per me il momento, finalmente questa agonia stava per terminare.
    
    Raggiunsi Daniela nella sua camera, ...
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