1. Match


    Data: 30/10/2019, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... e scopiamo” non dico che avrei accettato, ma almeno sarebbe stata una cosa più logica. Nelle mie aspettative, diciamo così. Messa in questo modo invece mi sembra un po’ contorta, mi sembra la vecchia scusa della collezione di dischi ma con qualche complicazione inutile in più.
    
    Sono romana, lo sapete, e noi romani siamo per definizione e lunga abitudine scettici e cinici. Perciò lo sguardo che gli lancio – che verbalizzandolo equivale a un romanissimo, appunto, “ma che, me stai a pijà per culo?” – deve fargli un certo effetto. Si mette a ridere e agitando le mani mi dice “no, no, non è come pensi, lo giuro su mia madre”. Con un po’ di incoscienza, decido di accettare. C’è qualche cosa in lui di sicuramente strano, ma non direi pericoloso.
    
    Il suo salone non è un salone, è un casino. Ci sono poltrone, divani sedie, tavolo, lampade per fare chissacché, cavalletti, colori sparsi, pennelli in giro, stracci sporchi, un Mac, una Nikon buttata da una parte, una videocamera montata su un cavalletto. E tele, tante tele addossate una contro l’altra a una parete. Anzi, due pareti. I motivi possono essere astratti o figurativi, ma in quest’ultimo caso c’è sempre poco di realistico. I colori sono sparati, estremi, innaturali.
    
    Una tela tra le tante attira il mio occhio, forse perché a differenza delle altre sembra una fotografia. Quando la guardo meglio vedo il ritratto di una donna giovane, bellissima e mora, la carnagione scura. E’ distesa di fianco su un qualcosa che potrebbe ...
    ... essere un letto o un divano, è completamente nuda e ha due seni né grandi né piccoli che non sembrano temere la forza di gravità. La curva delle anche è magnifica, così come le gambe. Sarebbe perfetta se non fosse che… beh sì, se non fosse che in mezzo a quelle gambe perfette c’è un pisello. Resto un po’ stupita ma mi dico vabbè, in fondo lo sappiamo tutti che i trans esistono, perché scandalizzarsi. Ciò che non mi aspetto è invece il suo commento, che mi arriva improvviso e alle spalle.
    
    – Bella, vero? Quella è la mia ragazza.
    
    Resto un attimo in silenzio, poi faccio “ah!”, come una perfetta cretina. E in modo ancora più stupido aggiungo “carina…”. Naturalmente lui non è scemo e deve anche esserci abituato, perché mi domanda senza mezzi termini: “choccata?”. Capisco che non è il caso di fare l’ipocrita e gli rispondo “un po’, non me l’aspettavo sinceramente”. Martin ridacchia e mi concede “sì, immagino”. E subito dopo, come se nulla fosse, dice che devo vedere la serie di opere per cui vorrebbe che facessi da modella.
    
    – La mia intenzione è fare una personale dedicata alla masturbazione – mi annuncia – per il momento ho fatto due dipinti, li vuoi vedere?
    
    Non mi prendete per insensibile. Ho una mentalità razionale, è vero. Ma un certo senso artistico ce l’ho anche io. Nonostante questo però, o forse proprio per questo, non saprei, ho la netta sensazione di trovarmi di fronte a un matto. Che poi matto, boh. Si sa che gli artisti sono strani, bizzarri, eccentrici. ...
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