1. La voglia che cresce


    Data: 26/10/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... giacché le chiamano ‘rat bike’. Uno di essi l’ho già incontrato perfino una volta, e adesso vederlo accomodato sopra la sua Harley Davidson con la sua mole di centocinquanta chili sembra ancora più grosso, massiccio e quasi minaccioso. Lui m’abbraccia affettuosamente con le sue gigantesche mani e anche se non parliamo la stessa lingua, riusciamo però a comprenderci discretamente.
    
    Dopo varie ricognizioni e perfezionato gli ultimi accorgimenti, giunge l’ora di partire alla volta di Graz, in quanto lì ci sarà il motoraduno e in conclusione un abbondante e ricco rinfresco sarà il compenso finale della giornata. Dobbiamo percorrere appena settanta chilometri, però siamo talmente numerosi che dal momento che il primo sarà arrivato, forse ancora gli ultimi dovranno muoversi. La graziosa e suggestiva cittadina austriaca &egrave accogliente e gradevole, in piazza però tutte le moto non ci stanno, così dopo i fiumi di birra del rinfresco, le risate e il rumore fragoroso e rimbombante delle moto ci avviamo verso il campeggio per piazzare le tende, in verità in non l’ho portata con me, cosiffatto cerco un ostello. Sfortunatamente sono tutti pieni, a questo punto sono costretta a dirigermi al campeggio anch’io, per vedere se qualcuno potrebbe ospitarmi nella propria tenda, tuttavia in molti saputo rapidamente del mio problema si offrono proponendosi volontari, malgrado ciò attualmente il problema &egrave che sono tutti più o meno sbronzi, pertanto decidere e selezionare sarà arduo, ...
    ... faticoso e logorante.
    
    Leopold, il gigante, visto così per la sua esagerata imponenza sembra un mangiabambini, però in realtà &egrave una persona affettuosa, benevola e mite, giacché me lo dimostrò immediatamente quando lo conobbi, perciò io lo cerco direttamente senza indugi, lui si mostra subito entusiasta e raggiante d’accogliermi nel suo ‘igloo’, in realtà non riesco ancora a pensare come potremmo infilarci entrambi là dentro. La serata termina in baldoria con birre, grappe e salsicce, verso le tre del mattino qualcuno dorme già vestito con la tuta di pelle sul parco o sopra una panca, le ultime moto cessano di far fracasso, nel frattempo riferisco a Leopold che andrò nella tenda per dormire e lui acconsente di buon grado sbadigliando.
    
    Io spero soltanto che di notte lui sia più tranquillo che di giorno, tenuto conto che con tutta la birra che tiene in corpo, non vorrei che si lasciasse andare a flatulenze, rutti e ventosità nauseanti e ripugnanti d’ogni genere. Quando entra, lui mi trova già assopita, mi sposta da una parte con un braccio e faticosamente si spoglia della tuta. La sua mole gl’impone di lasciare la tenda aperta finché si spoglia, per il fatto che la mia presenza non gli lascia spazio a sufficienza per le manovre, cosicché la temperatura mite che si era creata lì dentro si dissolve svaporando in pochi istanti. Il mio sacco a modo di letto leggero non tiene per niente caldo e appena chiude la veranda si corica, così pure io anche se sto dormendo, m’infilo ...