1. Ancora un culo a disposizione 3°p


    Data: 24/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    Alle nove Marco si presentò all'ingresso e trovò Lorenzo ad accoglierlo. “La proprietà non è rimasta contenta del fatto. Con Lucio, che è qui da trent'anni hanno chiuso un occhio e abbiamo raggiunto un accordo. Ma tu sei appena entrato, sei giovane e hai fatto una stronzata. In franchezza non so come può andare a finire”,
    
    Il ragazzo ascoltava serio e dispiaciuto senza dire una parola.
    
    “Poi, sai com'è, certe cose non piacciono molto. Fossi stata una ragazza, cosa vuoi, capita. Ma sei un ragazzo e Lucio è un uomo”.
    
    Ormai era chiaro dove voleva arrivare e il ragazzo provò ad intervenire ma non riuscì che a farfugliare alcune parole senza senso, alle quali replicò Lorenzo, sempre più duro: “senti, finiscila di balbettare. Se mi vuoi dire qualcosa dilla, se no stai zitto. Devi dirmi qualcosa?!
    
    “Si. Se mi va bene come a Lucio, se tu...”
    
    “Senti, finiamola qui. Non so di che parli, non capisco. Cosa mi deve andar bene come a Lucio?”
    
    Con il viso paonazzo e con lo sguardo fisso per terra a mezza voce aggiunse: “si, se vuoi mi puoi fare tutto come a Lucio”.
    
    Non pago, ma contento di vedere questa reazione, continuò: “fare cosa?”.
    
    “Tutto.
    
    Tutto quello che vuole.
    
    Mi può fare tutto quello che vuole...”.
    
    “Sul lavoro?”
    
    “Si, ma anche dove vuole... anche cose di sesso... tutto...”.
    
    “Anche il culo!”
    
    “Si!”
    
    “E mi succhi per un'ora e te lo pianto in gola?”.
    
    “Si, si...”
    
    “Va bene, voglio vedere cosa sai fare, andiamo su in ...
    ... ufficio".
    
    “Adesso?”
    
    “Senti, non cominciamo a fare i difficili. Se ti va bene, bene, se no lasciamo perdere e la finiamo qui”.
    
    “Si, si, va bene... vengo su”.
    
    Lorenzo lo fece andare verso la stanza e si premurò di chiudere bene tutto, luci comprese, quindi si diresse pure lui nel suo ufficio. “Girati un po'”. Si sdraiò in poltrona e cominciò a guardarselo. “Adesso togliti le scarpe e le calze”. Lo fece. “Via la maglietta”. Bel fisico, pensò guardando le braccia muscolose, il torace ampio e la pancia ben scolpita. “Troppi peli. Non mi piace il pelo. Giù i pantaloni. Dai, togli...” Anche le gambe erano ben modellate e dall'aspetto atletico. In fondo ha poco più di vent'anni, pensò, se non ha un bel fisico lui...
    
    “Dai, girati un po' e fammi vedere se mi può andar bene...”
    
    Dopo qualche giro gli chiese di avvicinarsi alla poltrona e gli appoggiò la mano sul petto. Lo accarezzò un pochino per poi strizzargli, uno alla volta, i capezzoli e scendere fino ai glutei.
    
    Marco fu precorso da un brivido in tutto il corpo che il capo fece finta di non sentire ma, fra se pensò: - se ti piacciono le carezze, piccola troia, allora sei mio... -
    
    “Troppo pelo. Non mi piace tutto questo pelo”.
    
    Infilò le dita delle mani negli slip, lungo i fianchi, e li calò a metà coscia. Adesso il cazzo del ragazzo, piccolino e quasi scomparso nella folta peluria era a sua disposizione... Lo prese tra pollice e indice e, lentamente lo scappellò, provocandogli un altro spasmo in tutto il corpo, poi lo fece girare su ...
«1234»