1. La calda notte dell’Ispettore Sánchez


    Data: 24/10/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    ... l’Agente Coleman dal vecchio Joe, al bar dei poliziotti insieme al Sergente Fabretti; dirà di averlo visto rispondere al telefono, cambiare improvvisamente espressione, alzarsi di scatto e schizzare fuori dal bar senza praticamente pagare il conto; si dirà che il povero Coleman è corso nel suo ufficio, ha recuperato il verbale e l’ha consegnato trafelato ad Asher pronunciando le seguenti parole: “È tanto arrabbiata?”.
    
    «Non ancora» risponde Asher prima di lanciarsi a sua volta giù per le scale. Tutti sanno che quando l’Ispettore Sánchez chiede qualcosa è sempre meglio correre.
    
    Quando torna nello scantinato si blocca, per un istante, avverte una specie di mancamento, forse per la corsa o forse perché davanti ai suoi occhi c’è una femmina di giaguaro colombiano intenta a sferrare zampate a un povero sacco da pugile pieno di rattoppi.
    
    Ora la guarda, ora può farlo, scivola lungo le linee del suo corpo atletico, un ottovolante vertiginoso di muscoli e curve, cosa ci fa una creatura del genere in questo posto?
    
    Se lo chiede guardandola di spalle mentre saltella sulle punte dei piedi, la schiena tesa, quasi maschile, se non fosse per quei fianchi così stretti e affusolati che si riallargano solo quando un culo poderoso li costringe a farlo.
    
    “Un culo da museo!”.
    
    Questa è una cosa che racconta sempre il Sergente Reilly: lavora alla Divisione Amministrativa e gli mancano due anni per andare in pensione.
    
    Beh, ogni tanto Reilly se ne esce con questa storia del Museo ...
    ... di Cleveland, lui dice di esserci andato una volta insieme al figlio, dice sempre di aver passato ore a “rompersi le palle con dei vecchi quadri di merda di cui non capisce un cazzo” finché... l’ha visto!
    
    In una stanza piena di statue di bronzo, illuminato da certi fari che sembravano quelli dello stadio degli Indians c’era il culo di Sofía Sánchez! La cosa più bella però è guardarlo quando racconta questa storia, gli occhi spalancati, quasi posseduti, le mani protese in avanti ad immaginare carezze sul fondoschiena dell’Ispettore. Cristo... dice sempre il Sergente Reilly quando arriva a questo punto della storia, Cristo! Solo questo. Come lo avesse visto apparire sul culo di bronzo di una statua del museo di Cleveland. Tutti ridono quando lo racconta ma c’è da dire che in molti, dopo, vanno al museo a cercarci le curve scultoree dell’Ispettore Sánchez.
    
    Cristo, sospira l’Agente Asher nella palestra del seminterrato, Cristo che culo!
    
    Le cosce gonfie eppure armoniose, pelle tesa dai riflessi dorati, i polpacci lucidi e torniti, carne che trasuda peccato e torbidi pensieri, come faccio? Come faccio a non desiderarti?
    
    Sogna la giovane recluta, guarda quel corpo che si muove e immagina che quei pantaloncini leggeri si strappino davanti ai suoi occhi, sogna di cadere in ginocchio proprio di fronte a quello spettacolo della natura, sente sul proprio viso lo schiaffo di quelle chiappe sudate quando...
    
    «Asher!».
    
    Il problema con una femmina del genere non è spiarla da ...
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