1. Io e mamma. Un amore per la vita - prima parte


    Data: 02/12/2017, Categorie: Incesti Autore: Angelo15, Fonte: EroticiRacconti

    ... qualcosa gratis e infatti con la coda dell’occhio vedo il tizio che ci fissa, che fissa soprattutto la mano di mamma che stringe ancor più.
    
    In pista decisi di giocare con lei. Non so perché lo feci ma approfittando di un lento partito in quel momento, la spinsi con le spalle al bar, la strinsi forte e le sussurrai all’orecchio: “ci guarda ancora, non ti muovere”. E misi le mani a ventosa sul suo culo. Potevo sentire sotto il vestito leggero, un tubino nero che ricordo ancora, la forma del suo corpo. Il primo pensiero fu, cazzo ha il perizoma!
    
    Ecco questo mi eccitò, d’altra parte il perizoma è sempre stato il mio punto debole. Immaginare la nudità delle natiche sotto l’abito, il filo sottile del perizoma che dalla schiena si infila nella fessura…
    
    Lei la sentì, era inevitabile, provò a staccarsi un po’ ma resistetti finché fece lei una cosa che mi convinse immediatamente: mise una mano tra noi due, fino a trovare le mie palle e strinse forte!
    
    Feci un salto indietro, e la fissai sconvolto ma mamma si era già allontanata verso il tavolo.
    
    Mi diressi al bar deciso a bere qualcosa di forte.
    
    Il tizio era rimasto lì, mi vide si avvicinò.
    
    “Bella donna, la tua compagna. Ma tu mi sembri giovane per lei…Potresti essere suo figlio”.
    
    Ero incazzato per la figura fatta e risposi di getto: ”Sarò anche suo figlio, magari, ma io stasera me la scopo e tu vai di sega”.
    
    Il pugno mi colse all’improvviso, sentii ...
    ... distintamente il rumore delle ossa del naso e il dolore che arrivava e poi più nulla.
    
    Quando mi svegliai ero all’aperto, intorno a me c’erano i miei amici, ero sdraiato per terra, con la testa sulle gambe di mamma, che quando mi vide aprire gli occhi cominciò a piangere.
    
    “Ma che è successo?”, chiesi provando ad alzarmi.
    
    I miei amici mi fecero subito un rapido resoconto. Avevano visto il tizio colpirmi ed erano partiti per difendermi ma mamma li aveva superati e arrivata al bancone aveva rotto una bottiglia in testa al tizio. A quel punto la rissa si era allargata e ci avevano portati fuori dove anche per l’intervento dei proprietari del locale, le cose si erano sistemate. Il tizio aveva rinunciato a presentare denuncia contro mamma, in cambio io non avrei denunciato lui.
    
    “No, no, che denuncia, andiamo a dormire”, dissi. Il naso mi faceva male solo a toccarlo ma mi tranquillizzarono, non era rotto, solo un po’ ammaccato.
    
    “Sì, amore” – disse mamma – “ anche perché i proprietari ci hanno detto che se ci rivedono qui la denuncia la fanno loro…Posto di merda…”.
    
    Scoppiai a ridere, i miei amici pure e ce andammo.
    
    Né quella sera a casa, né in seguito parlammo più di quella sera, mia mamma faceva come se niente fosse, io pure. Lei, poi, era sempre stata molto pudica, mai avevo avuto modo di vederla nuda. E io stesso dall’età di dieci anni avevo smesso di farmi aiutare da lei.
    
    Per cui ogni cosa rientrò nella normalità. 
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